Ivan e Nicola Spanu, due fratelli morti nello stesso modo, a due settimane di distanza

Ivan e Nicola Spanu hanno perso la vita a due settimane di distanza l'uno dall'altro. Avevano un forte legame e sono morti in due incidenti

Due fratelli, Ivan e Nicola Spanu, hanno perso la vita a poche settimane di distanza l’uno dall’altro.

morte Ivan e Nicola Spanu

Ivan aveva soltanto 47 anni e viveva in provincia di Oristano. La scorsa domenica, 16 ottobre, mentre guidava la sua moto sulla strada provinciale 44 è rimasto coinvolto in un grave incidente.

Stava partecipando ad un raduno con la sua moto Kawasaki. Per cause ancora da accertare dalle forze dell’ordine, ha perso il controllo del mezzo a due ruote ed è uscito fuori strada. Si è scontrato contro il guard-rail.

Sul posto sono subito intervenuti gli operatori sanitari, che hanno cercato di rianimarlo. Purtroppo non sono riusciti nel loro intento e, alla fine, sono stati costretti a dichiarare il decesso di Ivan Spanu.

morte Ivan e Nicola Spanu

Tutti gli amici sono stati costretti a vedere la scena, senza poter far nulla per aiutare il 47enne.

La comunità si è stretta al dolore della moglie e del figlio.

Ivan e Nicola Spanu, entrambi hanno perso la vita in un sinistro stradale

Due settimane fa, anche il fratello Nicola Spanu ha perso a vita in un altro sinistro stradale. Era un musicista di soli 38 anni, era alla guida della sua vettura, quando ha perso il controllo ed ha finito la corsa contro un albero. La dinamica non è ancora chiara alle forze dell’ordine, che credono che l’automobilista sia stato distratto da qualcosa o abbia perso il controllo del mezzo a causa dell’elevata velocità.

Due fratelli, Ivan e Nicola Spanu, avvolti dallo stesso triste destino. Oggi, coloro che li conoscevano e li amavano, li salutano sui social e ricordano il loro forte legame, un affetto il loro che li aveva sempre legati e tenuti uniti e che ora sarà più forte che mai nell’aldilà.

morte Ivan e Nicola Spanu

Oggi sono andata da te, in due settimane mi sono imposta di provare ad accettarlo. Sono andata sola, con la tua musica che risuonava nel telefono, ho fatto una foto, videochiamato mia cugina e abbiamo chiacchierato di fronte a te, e tu eri con noi. Sono tornata a casa e avevo il cuore leggero. Tornata a casa avevo il cuore leggero. Ma poi come la domenica di due settimane fa, un altra chiamata. Poi buio.

Ma non riesco a scrivere altro perché per me non può essere vero. Impossibile. Adesso Gesù, abbi pietà di noi, è troppo da sopportare. Veglia sulla sua famiglia.