Jonnie Irwin licenziato dopo aver detto di essere malato: il conduttore inglese racconta cosa è successo

Il conduttore britannico è stato licenziato dopo tanti anni come conduttore televisivo in una nota emittente tv

Ha voluto raccontare quello che gli è stato fatto. Non poteva tacere di fronte a una scelta così disumana. Jonnie Irwin è stato licenziato. I suoi datori di lavoro lo hanno fatto fuori dall’emittente tv per la quale lavorava da tempo come conduttore televisivo, togliendoli il suo programma, perché ha confessato di essere terminale.

Jonnie Irwin licenziato

Gli hanno dato solo sei mesi di vita. Oltre a questa notizia così destabilizzante per chiunque, anche la decisione dell’emittente tv per cui lavorava di licenziarlo. Jonnie Irwin ha un tumore ai polmoni, che è arrivato al cervello ad agosto 2020.

Non so quanto mi resta da vivere, ma cerco di rimanere positivo e il mio atteggiamento è che sto vivendo con il cancro, non che sto morendo per causa sua.

Dopo aver annunciato di essere ormai terminale, l’azienda per cui lavorava, la Freeform Productions, compagnia di produzione di A Place in The Sun, ha deciso di farlo fuori, licenziandolo in tronco. Al Sun il 49enne racconta:

Quando le persone scoprono che hai il cancro, ti cancellano. Sì, sono al quarto stadio ed è terminale, ma non sono ancora deceduto, quindi lasciatemi vivere la mia vita finché posso. Non appena ho detto ai produttori di “A Place In The Sun” della mia diagnosi, mi hanno pagato per il resto della stagione, ma non mi hanno rinnovato il contratto, pur sapendo che volevo andare avanti. Questo mi ha fatto male e mi ha spezzato il cuore. Mi sento enormemente deluso e ora non riesco più nemmeno a guardare la trasmissione.

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Jonnie Irwin licenziato dopo aver detto di essere terminale

Il suo contratto non è stato rinnovato. L’uomo ha il cuore spezzato e si sente deluso. Non riesce più nemmeno a guardare la trasmissione.

Lavorare per me è davvero importante, mi impedisce anche di pensare al cancro. Ma dai boss di “A Place In The Sun” non ho avuto il sostegno che pensavo. Ho detto loro che volevo lavorare e quando ho detto che potevo procurarmi le note dei medici e del mio oncologo che ero idoneo a lavorare, loro mi hanno detto – testualmente – “non vuoi realmente seguire quella strada, vero?”. Nel giro di due settimane c’era un altro al mio posto in tv, mi hanno messo da parte per qualcuno più sano e questo ha influito sulla mia salute mentale, come se il cancro non fosse già abbastanza grave.

L’emittente tv si difende, dicendo che non è colpa loro, ma dell’assicurazione che non avrebbe garantito la giusta copertura.