La Corte di Cassazione spiega le motivazioni per le quali Veronica Panarello è stata condannata a 30 anni di reclusione

Omicidio del piccolo Lorys. La Corte di Cassazione spiega perché la madre è stata condannata a 30 anni. Ecco cosa ha fatto Veronica Panarello negli anni.....

Lo scorso 21 novembre, come l’intero paese già sa, Veronica Panarello è stata condannata a 30 anni di reclusione, con l’accusa dell’omicidio di suo figlio Lorys. Quest’ultimo è stato un caso mediatico e dal 2014, anno nel quale Veronica è stata condotta in carcere, si è finalmente arrivati ad una sentenza definitiva.

La corte di Cassazione ha dichiarato di aver condannato la Panarello a 30 anni di carcere, perché secondo loro negli anni ha contribuito a depistare le indagini e a coprire le sue tracce e si è disfatta del cadavere del piccolo Lorys. E tutto ciò, in uno stato completamente lucido.

Il corpo del piccolo Lorys è stato trovato in un canale e Veronica ha sempre confessato di averlo gettato lì, ma ha sempre negato di averlo ucciso. Ha raccontato di aver avuto una relazione nascosta con suo suocero, Andrea Stival, nonno del bambino.

Lorys aveva scoperto la loro relazione ed aveva intenzione di dirlo al suo papà, Davide Stival.

Il giorno dell’omicidio, Veronica ha raccontato di essere entrata in casa con suo suocero e di essersi allontanata per rispondere al telefono. Quando poi è tornata, Lorys stava già discutendo con suo nonno. Quest’ultimo gli stringeva una fascetta intorno al collo.

Si sono poi disfatti del corpo insieme, avvolgendolo nel plaid di Topolino e poi gettandolo nel canalone.

Andrea Stival ha sempre negato la versione di Veronica Panarello e alla fine la corte gli ha dato ragione e lo sa definito estraneo ai fatti e all’omicidio del piccolo Lorys.

Durante la sentenza, quando Veronica è stata condannata, si è girata verso suo suocero e gli ha gridato: ‘è colpa tua, ti ammazzo con le mie mani. Sei contento adesso?”

Dopo il suo comportamento, Andrea Stival l’ha denunciata per calunnia e adesso la Panarello dovrà presentarsi in aula anche per quest’altra questione.

Secondo la Cassazione, nonostante ci siano perizie psichiatriche, Veronica Panarello era lucida quando ha ucciso suo figlio Lorys.