“La decisione choc della polizia austriaca” Aurora Maniscalco caduta dal terzo piano, la famiglia non ci sta

La polizia austriaca chiude il caso sulla morte di Aurora Maniscalco, classificandola come incidente o gesto disperato, mentre la famiglia chiede ulteriori indagini e un'autopsia per trovare la verità.

La morte di Aurora Maniscalco, una giovane hostess siciliana, ha scatenato un acceso dibattito tra la famiglia e le autorità austriache. La ragazza è deceduta lunedì notte dopo essere caduta dal terzo piano dell’appartamento in cui viveva con il fidanzato. Gli investigatori hanno escluso l’ipotesi di omicidio, affermando che il caso è da considerarsi chiuso e che la morte potrebbe essere stata causata da un incidente o da un gesto estremo. Tuttavia, la famiglia continua a cercare risposte e a richiedere un’autopsia per far luce sulla situazione. In questo contesto, la vicenda di Aurora ha sollevato interrogativi e preoccupazioni, rendendo la questione ancora più complessa.

Le dichiarazioni della polizia austriaca

Secondo le dichiarazioni rilasciate dalla polizia austriaca, le indagini condotte hanno portato a escludere l’ipotesi dell’omicidio nella morte di Aurora Maniscalco. Gli agenti hanno raccolto testimonianze e hanno interrogato il fidanzato, Elio Bargione, al fine di ricostruire la dinamica dell’incidente. La polizia ha affermato che, contrariamente alle affermazioni della famiglia, non ci sono prove sufficienti per aprire un’inchiesta per omicidio. Il fidanzato ha riferito che la giovane sarebbe caduta dal balcone dopo una lite, ma le circostanze rimangono poco chiare. Gli investigatori hanno sottolineato come sia rimasta in piedi solo la versione di un incidente, mentre la famiglia della vittima continua a sospettare di un possibile crimine.

Le richieste della famiglia di Aurora

La famiglia di Aurora Maniscalco non è convinta della versione ufficiale fornita dalla polizia e ha deciso di intraprendere azioni legali per richiedere ulteriori indagini. I genitori della ragazza hanno contattato un avvocato per sollecitare l’autopsia sul corpo della giovane e per richiedere l’analisi dei dispositivi elettronici, come cellulari e computer, che non sarebbero stati sequestrati dalle autorità. L’avvocato Alberto Raffadale ha presentato esposti sia alla magistratura austriaca che a quella italiana, sebbene le indagini su reati avvenuti all’estero coinvolgano principalmente la Procura di Roma. Questi passi legali evidenziano il desiderio dei familiari di scoprire la verità riguardo alla tragica morte di Aurora.

Le circostanze della morte di Aurora

Aurora Maniscalco è caduta dal balcone dell’appartamento in cui viveva con il fidanzato, Elio Bargione. Secondo quanto riferito, la giovane aveva trascorso un periodo difficile nella relazione e si era allontanata per alcuni giorni, tornando a casa la notte dell’incidente. Testimoni oculari affermano di aver visto la ragazza cadere nel vuoto, alimentando ulteriormente le speculazioni sulle circostanze della sua morte. Nonostante le testimonianze, i familiari di Aurora hanno denunciato alcune anomalie nella gestione del caso, come la chiusura dei profili social della giovane e il ritardo nel comunicare l’accaduto ai genitori di Aurora rispetto a quelli di Elio. La famiglia ha espresso la volontà di chiarire i dettagli e ha sollevato domande sulle indagini condotte fino ad ora.

Il dolore della famiglia e la ricerca di giustizia

I genitori di Aurora sono profondamente colpiti dalla perdita della figlia e hanno espresso il loro dolore attraverso i social media. Francesco, il padre, ha voluto dare un ultimo saluto alla figlia con un messaggio emozionante su Facebook, mentre la cugina ha promesso di combattere per ottenere giustizia per Aurora. La determinazione della famiglia a scoprire la verità è palpabile e si fa portavoce di un desiderio più ampio di giustizia e chiarezza. La comunità, intanto, segue da vicino gli sviluppi di questa vicenda, che ha suscitato non solo commozione, ma anche un forte interrogativo sulla sicurezza e il benessere delle giovani donne.