La decisione sulla perizia psichiatrica disposta su Alessia Pifferi: quando arriveranno gli esiti e la richiesta del pm
Bisognerà attendere il prossimo 4 marzo per gli esiti sulla perizia psichiatrica disposta su Alessia Pifferi: lo scontro del pm in aula
Bisognerà attendere l’udienza del prossimo 4 marzo per l’esito della perizia psichiatrica disposta su Alessia Pifferi, la madre che ha abbandonato la figlia in casa da sola per sei lunghi giorni, senza cibo e senza acqua. Diana è morta di stenti a soli 18 mesi.
Il termine per la perizia è stato fissato per il prossimo 26 febbraio e gli esiti verranno comunicati nell’udienza del 4 marzo. Il compito è stato affidato allo psichiatra Elvezio Pirfo. Quest’ultimo dovrà anche stabilire se Alessia Pifferi sia affetta da qualche disturbo mentale e se, all’epoca dei fatti, fosse in grado di intendere e di volere. Il primo incontro tra il perito e quelli scelti dalla due parti, è stato fissato per il prossimo 27 novembre.
Il pm contro la relazione delle psicologhe del carcere
Il pm, in aula, ha richiesto che la relazione delle psicologhe del carcere venga estromessa dal processo, poiché gli incontri non erano stati autorizzati e non sono stati registrati. O che venga definita inutilizzabile e inattendibile. Per il pubblico ministero, l’imputata sarebbe stata manipolata e condizionata dalle professioniste, che le avrebbero fornito una strategia difensiva. Tuttavia, sembrerebbe che la richiesta non sia stata accolta. Ora spetterà allo psichiatra incaricato, stabilire se Alessia Pifferi sia affetta da un deficit cognitivo e quali fossero le sue condizioni mentali al momento dell’abbandono della figlia.
Le psicologhe del carcere San Vittore hanno definito la madre di Diana come una donna con un quoziente intellettivo pari a quello di una bambina di 8 anni.
Le accuse nei confronti di Alessia Pifferi
Alessia Pifferi è accusata di delitto pluriaggravato. Per sei giorni ha lasciato la figlia di 18 mesi in casa da sola, senza acqua e senza cibo. Si è recata a Leffe per stare con il compagno. Allo stesso uomo aveva raccontato di aver lasciato la figlia con la sorella e di aver scelto di partire da sola perché aveva bisogno di “respirare un po‘”. Agli altri aveva raccontato di una baby sitter mai esistita. Nessuno sapeva che Diana fosse sola in casa. I vicini non l’hanno nemmeno sentita piangere.
È stata la stessa Alessia, al ritorno, a trovarla ormai priva di vita. La madre ha cercato di rianimarla e quando ha capito la gravità della situazione, è corsa a chiedere aiuto alla vicina. Alle forze dell’ordine e agli operatori sanitari ha raccontato di una baby sitter a cui l’aveva affidata. Tuttavia, ben presto le sue bugie sono state smascherate. La Pifferi ha confessato, non era la prima volta che la lasciava da sola: “Pensavo che quel biberon di latte le bastasse”.