La giustificazione di Alessandro Impagnatiello sul veleno trovato in casa, smentita poi dai suoi colleghi

La giustificazione di Alessandro Impagnatiello su quel veleno per topi trovato in casa, smentita poi dai suoi colleghi

Alessandro Impagnatiello stava cercando di avvelenare Giulia Tramontano già da diversi mesi. Questo è ciò che è emerso dalle indagini, ma soprattutto dall’autopsia eseguita sia sul corpo della donna, che in quello del piccolo che portava in grembo.

complice giulia

Il barman 30enne acquistava quelle bustine sul web sotto falso nome, ma quando gli agenti lo hanno trovato in casa, lui ha provato a giustificarsi.

Impagnatiello ha detto alle forze dell’ordine che in realtà gli serviva a lavoro. Questo perché vicino al bar di lusso in cui lavorava, c’erano dei topi e lui doveva eliminarli. Questa sua versione però, è stata presto smentita.

Dalle indagini è emerso che l’uomo da mesi stava cercando di avvelenare Giulia, insieme al piccolo Thiago. Per lui erano un ostacolo ai suoi progetti futuri, ma sopratutto per la relazione parallela che stava portando avanti da circa un anno.

cenere giulia

Uno degli inviati della trasmissione Quarto Grado è riuscito anche ad intervistare alcuni suoi colleghi. Tutti hanno smentito la versione che il 30enne ha dato agli inquirenti su quella sostanza.

Il piano messo in atto da Alessandro Impagnatiello

La 29enne lo scorso 27 maggio ha avuto un ultimo incontro proprio con la ragazza che il fidanzato frequentava da circa un anno. Insieme avevano fatto crollare tutto il suo castello di bugie e poi è tornata a casa.

Tuttavia, una volta rientrata nel suo appartamento di Senago, Impagnatiello ha deciso di commettere il delitto. Dall’autopsia è emerso che sono ben 37 i fendenti che le ha inferto alle spalle, senza che lei potesse difendersi.

sostanze impagnatiello

Il suo piano di somministrarle veleno per topi, ammoniaca e cloroformio è andato in frantumi, dopo che le due donne erano riuscito a smascherarlo.

Così quella sera ha deciso di mettere fine alla sua vita ed a quella del bimbo che portava in grembo. Gli inquirenti proprio in questo mese hanno in programma di risentirlo, poiché dal suo arresto, il 30enne non ha più detto nulla.