La grande forza ed il grande coraggio di Maria e Chiara
"Le ustioni e le cicatrici sul corpo di mia figlia, sono diventate la mia forze ed è solo grazie a lei, che sono riuscita a fare tutto questo!"
La vicenda della piccola Chiara, è iniziata il sedici ottobre, del 2014, quando aveva solamente due mesi di vita. La madre, Maria Tridico, era presa della stanchezza, poiché non dormiva doveva passare il tempo dietro la bimba ed alla fine, è accaduto qualcosa di davvero terribile.
La donna, stava facendo scaldare l’acqua in un pentolino, quando in un secondo si è distratta e tutto l’acqua è caduta nella navetta, in cui, la piccola stava dormendo.
Sono andati di corsa in ospedale, tutti i medici, che l’hanno visitata hanno capito che le ferite, che aveva sul suo corpicino, erano gravissime, ma sapevano che dovevano fare di tutto per aiutarla.
E’ stata ricoverata trenta giorni in terapia intensiva, in seguito è stata trasferita al Sant’Eugenio, l’ospedale per i grandi ustionati ed ha subito due trapianti di pelle.
In base al quadro clinico dei medici, la piccola Chiara, aveva il trenta per cento del suo corpo ustionato al terzo grado. Tra cui, pancia, schiena, gambe e braccia.
Maria per cinque anni, è sempre stata vicino alla sua amata bimba ed è stata costretta a subire un lungo calvario, fatto di interventi, preghiere e speranza. Però, oggi grazie all’incidente che ha avuto, ha deciso di rendere pubblica la sua storia per evitare che tutto questo possa capitare ad altre madri ed a altri bambini.
Durante tutti questi anni, la donna è stata aiutata da un’associazione chiamata Assobus Onlus, e dal 2018, Maria ne è diventata la presidente.
“Sono calabrese, il mio dna dice che sono fatta per lottare. Quindi io non perdo mai la speranza, nemmeno davanti al futuro incerto della mia bambina. Le sue cicatrici sono diventate la mia forze ed ancora oggi, riesco a fare molte cose, grazie a lei ed a quelle che riesce a trasmettermi!” Queste sono state le parole di Maria, in un’intervista.
Questa è l’ennesima dimostrazione, che questa mamma e la sua bambina, sono davvero coraggiose!
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Fonte: Il Messaggero