La grande muraglia verde per il rilancio naturale in Africa

Un progetto ambizioso che vede coinvolti quasi tutti i paesi del Sahel, l’occasione per un rilancio naturale in Africa

Questo progetto bellissimo ha una lunga storia alle spalle. La sua ideazione infatti risale al 1952, da un’intuizione dell’esploratore inglese Richard St. Barbe Baker che per primo ha immaginato un “muro” per bloccare la desertificazione.

Il progetto negli anni, seppur con qualche stop, ha continuato a vivere e si è molto evoluto ed è passato da una semplice idea di un romantico a un vero e proprio progetto internazionale, tanto da esser presentato ufficialmente nel 2002.

Nel summit di N’Djamena, in Ciad, l’Unione Africana mostrò per la prima volta l’idea: una striscia di 7’600 km per collegare la parte Est e quella Ovest del continente, creando una vera e propria muraglia naturale per far trionfare il verde. Non una semplice fascia di alberi ma qualcosa di più, un piano contro la desertificazione e di promozione dell’agricoltura.

Nel 2005 l’iniziativa è stata approvata definitivamente a Ouagadougou, in Burkina Faso, la data d’inizio è stata fissata nel 2007. Il lavoro da fare è veramente tantissimo al punto tale che la data di realizzazione finale dovrebbe essere nell’anno 2030.

I risultati però di questo progetto avviato da più di dieci anni sono già sotto gli occhi di tutti, i paesi nella Nigeria, del Senegal e dell’Etiopia hanno infatti recuperato milioni di ettari di terra arida.

Il progetto è da intendere come un vero e proprio recupero dell’area completa, con la volontà di creare una vera e propria isola verde che possa far rifornire buona parte del continente.
Il Sahel, l’area maggiormente interessata dalla Muraglia, non solo si configura come la più povera ma anche come quella trascurata. Questo progetto però mostra tutto il suo potenziale.

A partecipare a questo progetto non sono state solo le nazioni interessate ma buona parte dell’Africa intera. Importante è stata la presenza di Paesi come la Tunisia, l’Egitto e Capo Verde. Questi territori infatti, nonostante non siano stati colpiti dalla problematica, hanno creduto e lavorato per unire l’Africa e rendere il continente migliore proprio grazie alla grande muraglia verde.