La lettera dell’infermiera per il neonato abbandonato a Rovigo

ROVIGO: neonato abbandonato in un cassonetto. L'infermiera che lo ha salvato e che lo voleva adottare: "Giorgio, ti terrei con me ma so che sarai forte"

Avrete già letto di lei da ogni parte ormai. Giorgia Cavallaro è l’infermiera che ha salvato il neonato abbandonato a Rovigo, tra i cassonetti, vicino al cimitero. Aveva ancora il cordone ombelicale attaccato. Giorgia ha raccontato quali emozioni il piccolo Giorgio, battezzato così proprio in suo onore. le ha trasmesso fin da subito: “ho tagliato il cordone dietro le indicazioni della dottoressa. L’abbiamo caricato sull’ambulanza, quando ha sentito le sirene ha aperto gli occhi, secondo me lì ha capito che era salvo. Ed era tra le mie braccia. È stato un momento meraviglioso. Gli ho fatto una carezza, cercava il mio dito come per dirmi che aveva fame, ho cercato di trasmettergli il mio calore.”

L’infermiera ha espresso sin da subito il suo desiderio di adottarlo, ma che sa che non si può, poiché ci sono brave famiglie, in attesa da tanto tempo. Le forze dell’ordine stanno cercando di rintracciare la mamma del piccolo, anche per capire cosa l’abbia portata a quel disperato gesto. Secondo Giorgia, si tratta di una ragazzina o comunque di una donna senza possibilità. Anche se avrebbe potuto partorirlo in ospedale e non riconoscerlo, ma non avrebbe messo a rischio la sua vita. La cosa che conta, è che il bambino oggi stia bene. E’ attualmente ricoverato a Rovigo. L’infermiera ha scritto una lettera, che in poco tempo si è viralizzata sui social network ed è stata riportata sulle più famose testate, poiché ha scaldato il cuore di migliaia di persone: “Caro Giorgio, la scorsa notte non ho chiuso occhio pensando a te. Mi piacerebbe che un giorno lontano, quando sarai grande, qualcuno possa farti leggere questa lettera. Magari le stesse persone, la tua nuova mamma e il tuo nuovo papà, che nel frattempo avranno trovato le parole giuste per rivelarti in che modo sia cominciata la tua vita con loro, circondato dall’amore che meriti e che qualcuno aveva deciso che non dovevi avere. Io posso solo raccontarti in che modo sei entrato nella mia, di vita, perché già so che non ne uscirai mai più. È la storia del tuo primo giorno, che poi è anche la storia del nome che porti. Il mio nome.

Ho 35 anni e lavoro come infermiera nel Pronto soccorso della Casa di cura Madonna della Salute, di Porto Viro. Sembrava una mattina come tutte le altre, scandita da piccole e grandi emergenze. Poi è arrivata quella telefonata: “c’è un bambino abbandonato davanti al cimitero di Rosolina, non si muove, è morto”. Sull’ambulanza siamo salite io e la dottoressa Anna Tarabini, mentre alla guida c’era Marco Marangon, che è partito a razzo. Dopo pochissimo è arrivata una seconda chiamata: “Il neonato piange”. È lì che abbiamo saputo che eri vivo….. Marco è stato velocissimo, un pilota di formula 1…. ti avevano adagiato su una copertina bianca. I tuoi parametri vitali, dicevano che stavi bene. Lì ho capito quanta forza possa starci in un corpicino così piccolo. Ti ho tagliato il cordone, seguendo le indicazioni della dottoressa. Hai aperto gli occhi, mi hai guardata, ti ho fatto una carezza e immediatamente hai cercato di succhiare il dito. Avevi tanta fame. In dodici anni di servizio, non avevo mai provato delle emozioni così intense. Avrei voluto essere la tua mamma, ma non è possibile. C’è chi ti aspetta da più tempo di me, persone che vogliono prendersi cura di te. Le pratiche per l’adozione sono lunghe e complicate.  Posso solo sperare di incontrarti ancora, in futuro. Mi piacerebbe tanto vedere come sei diventato. Ti auguro tanta felicità, di crescere sano e i conservare la forza che hai dimostrato di fronte a quel cimitero che dovrebbe servire a contenere i morti e che invece ci ha restituito una vita. Ma soprattutto, ti auguro di diventare un uomo con dei valori positivi, uno disposto a qualunque sacrificio per proteggere il proprio bambino.

Ciao Giorgio.

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Una lettera che ha emozionato tutto il nostro Paese. L’infermiera ha dichiarato che sta ricevendo un numero di telefonate incredibili. Tantissime persone vogliono adottare Giorgio, tante altre si stanno offrendo di comprargli il latte, i vestiti e tutto l’occorrente per soddisfare ogni suo bisogno. Tutto il paese si è stretto in una grande solidarietà per il piccolo neonato abbandonato tra i cassonetti del cimitero di Rovigo. Nel frattempo, è ancora caccia alla mamma biologica.

Notizia in aggiornamento.