La neonata gettata nel Tevere, avrà un nome. Giovedì 8 agosto verranno celebrati i funerali.

Neonata gettata e morta nel Tevere. Roma ha deciso di adottarla e di occuparsi del funerale. Ecco come si chiamerà la bambina.

La vicenda risale allo scorso mese, quando un pescatore ha notato qualcosa galleggiare nel fiume Tevere, a Roma, all’altezza di Ponte Mezzocammino, portata dalla corrente chissà da dove. Dopo aver realizzato che si trattava di una neonata, ha cercato subito di portarla a riva ed ha avvertito le forze dell’ordine e i soccorsi. La piccola aveva un ematoma dietro la testa e il cordone ombelicale ancora attaccato.

Le forze dell’ordine hanno richiesto l’autopsia sul corpo della neonata e aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Da quel momento stanno cercando la mamma o chiunque possa aver gettato la bambina nel fiume.

L’esame autoptico ha rivelato che la piccola è morta soffocata, prima di essere gettata nel fiume.

Purtroppo non sono ancora riusciti a risalire al colpevole, ma l’autorità giudiziaria ha dissequestrato il corpo, che finalmente potrà essere seppellito.

Vittoria Raggi, sindaco di Roma, ha proposto di “adottare la bambina” e di occuparsi del suo ultimo saluto. La neonata avrà un nome, perché anche se per poco, lei è esistita e non sarebbe giusto seppellirla senza nemmeno un’identità.

Si chiamerà Francesca Romana e sarà la Raggi a firmare il suo atto di nascita. Potrà riposare nel cimitero Laurentino.

La cerimonia verrà celebrata il prossimo 8 agosto.

Le indagini stanno continuando e le ipotesi, purtroppo, sono molte. Come dall’inizio si sospetta possa essere la figlia di una “donna di strada” alla quale, colui che ha in mano la sua vita, potrebbe aver strappato la bambina, per costringerla a tornare subito in strada.

Potrebbe essere il figlio di una ragazzina, spaventata o ancora, il frutto di un tradimento.

Nel momento della tragedia, il pescatore che l’ha trovata, è stato intervistato da noti giornali e si è mostrato visibilmente sconvolto:

“Io faccio il pescatore di anguille e il fiume lo conosco come le tasche mie. Quando cammino vedo tutto, sull’acqua vedo che c’è e ne ho trovata di gente nel tempo. Questa volta sembrava un manichino, un pupazzetto. Sono passato, poi dopo c’ho ripensato e ho detto “mi pare strano”. 

Sono tornato indietro e ho visto sto… scusate ma fa veramente male. Era un bambino… piccolo. L’ho legato, l’ho portato a riva. Poi ho chiamato i Vigili e lo hanno preso. 

Pero a me m’ha fatto male. Era una neonata, aveva il cordone. E m’ha fatto male tantissimo, scusate”. 

Notizia in aggiornamento.