La nonna di Alberto Scagni scrive disperate parole ai magistrati: “Non liberatelo, cercherebbe il figlio di Alice”

La 93enne ha paura che il nipote Alberto Scagni possa cercare il nipotino, figlio di Alice: ha scritto una lettera ai magistrati

La nonna 93enne di Alberto Scagni ha chiesto di essere ascoltata dalla Procura. L’anziana signora ha una sola paura, la libertà del nipote. È certa che se mai uscisse di prigione, la prima persona a cui farebbe del male, sarebbe il figlioletto di Alice.

Genitori Alberto Scagni

Ludovica Albera, dopo l’interrogatorio del 1 febbraio, ha scritto una lettera ai magistrati. Chiede che Alberto Scagni non venga liberato. Lei stessa era vittima delle sue aggressioni, pretendeva soldi anche da lei e più volte le aveva fatto dei dispetti. E ogni volta, ribadiva quanto lui fosse più importante del figlio della sorella Alice Scagni. Quel nipotino a cui lo zio non aveva mai rivolto nemmeno uno sguardo affettuoso.

Fate in modo che mio nipote Alberto resti in carcere per tutta la vita. Se mai dovesse uscire, sono sicura che la prima vittima sarebbe il figlio di Alice.

Nella lettera, la 93enne sottolinea anche il mancato intervento delle forze dell’ordine, nonostante i due genitori di Alberto Scagni avessero più volte chiesto interventi. L’ultima chiamata proprio lo stesso giorno del delitto, ma nessun agente è intervenuto.

Genitori Alberto Scagni

Il padre si è sentito dire che non c’erano denunce e che, anche se erano stati minacciati, loro non potevano far nulla. Non solo, la famiglia aveva anche richiesto un TSO, ma nessuno si è mai attivato. Avevano ottenuto un appuntamento per il 2 maggio, il giorno successivo al delitto.

La nonna di Alberto Scagni chiede di riavere il suo appartemento

La nonna chiede anche di riavere le chiavi dell’appartamento sequestrato, quello in cui Alberto viveva. È di sua proprietà e ormai da 8 mesi è sotto sequestro. Ha spiegato di aver bisogno dell’immobile, per farsi assistere da una badante.

Genitori Alberto Scagni

L’immobile è stato sequestrato circa otto mesi fa, cioè dal giorno dell’omicidio. Io ho bisogno di una persona che mi assista e quell’appartamento sarebbe l’ideale come appoggio per un’eventuale badante. Visto che le autorità hanno avuto il tempo per svolgere i rilievi, vorrei riavere le chiavi per poterlo utilizzare.

Alberto Scagni è accusato di aver strappato la vita alla sorella Alice Scagni, il 1 maggio del 2022. Attualmente è ritenuto parzialmente incapace di intendere e di volere.