Lacrime, dolore e rabbia durante l’ultimo saluto alla piccola Taiisia
Tante persone hanno partecipato al funerale di Taiisia, per salutare una bimba che fuggita dalla guerra, ha trovato la morte in Italia
Sono state tantissime le persone che hanno voluto partecipare all’ultimo saluto per la piccola Taiisia Marzeniyk, la bimba di 5 anni fuggita dall’Ucraina a causa della guerra e morta investita a Crotone.
È accaduto lo scorso 20 marzo, quando un ragazzo di 18 anni con il foglio rosa, che guidava accanto al suo papà, ha investito un ragazzo di 16 anni. Quest’ultimo è il fidanzato della cugina ucraina di Taiisia e in quel momento teneva la bambina in braccio.
In seguito, si è scoperto che il conducente ha investito il ragazzo volontariamente, per alcuni disguidi avuti con lui in precedenza. È stato scaraventato al suolo ed è attualmente ricoverato in condizioni non gravi. Ma la bambina di 5 anni è volata in aria e si è schiantata violentemente a terra, battendo la testa. Purtroppo è morta sul colpo.
Il funerale della piccola Taiisia
Il suo funerale è stato celebrato nella chiesa di Santa Maria Assunta. Tantissime persone hanno voluto partecipare alla funzione funebre e hanno voluto mostrare vicinanza alla sua mamma. Quest’ultima era fuggita con la piccola dalla guerra e aveva raggiunto casa di sua sorella a Cortone. Taiisia quella sera era uscita a passeggiare con la cugina e il suo fidanzato. Ma da quella passeggiata non è più tornata.
Le forze dell’ordine hanno scoperto che tra i due ragazzi c’erano state precedenti discussioni e ora, il 18enne è accusato di omicidio stradale. Suo padre, inizialmente, ha provato ad assumersi la responsabilità, facendo credere che fosse lui alla guida.
I testimoni hanno però raccontato un’altra versione dei fatti, confermata in seguito dai rilievi degli agenti.
Per celebrare la messa, è stato scelto don Vasyl Kulynyak, un punto di riferimento per gli ucraini in questo momento di dolore. Ecco le sue parole durante la funzione, riferite al ragazzo che ha provocato l’incidente e che lo stesso prete ha definito un “bullo”.
Spero che si converta e chieda perdono per quello che ha fatto, non solo ai genitori della bambina, ma a tutte le persone a cui ha fatto del male.