“L’autopsia ha svelato tutto” Omicidio di Nataly Quintanilla, com’è morta la baby sitter di Milano ritrovata nell’Adda
Autopsia sul corpo di una donna nel fiume Adda rivela segni di aggressione e soffocamento, suggerendo che possa essere Nataly Quintanilla, vittima di omicidio da parte del compagno.
Il ritrovamento del corpo di una donna nel fiume Adda ha scatenato un’indagine approfondita, rivelando dettagli inquietanti su un possibile omicidio. La vittima, identificata come Nataly Quintanilla, una baby sitter salvadoregna, sarebbe deceduta a causa di soffocamento dopo segni evidenti di aggressione. Le autorità stanno ora lavorando per confermare l’identità della donna attraverso un test del DNA, mentre il compagno, Pablo Gonzalez Rivas, ha già confessato l’omicidio.

Risultati dell’autopsia e cause della morte
L’autopsia condotta dall’istituto di medicina legale di Pavia ha rivelato segni di violenza sul corpo recuperato nel fiume. Nonostante non siano state riscontrate ferite da arma bianca, i segni di lividi e gli indizi di soffocamento suggeriscono che la vittima potrebbe essere stata uccisa a mani nude. Gli esperti ipotizzano che Nataly Quintanilla sia stata picchiata prima di essere soffocata, rendendo chiaro che si è trattato di un omicidio violento. La mancanza di ferite da taglio o da altre armi indica che l’aggressione è avvenuta in un contesto di contatto diretto e ravvicinato.
Il corpo è stato ritrovato in un tratto di fiume che attraversa i comuni di Zelo Buon Persico e Spino d’Adda, dove alcuni pescatori hanno dato l’allerta dopo aver notato un corpo affiorare in superficie. I vigili del fuoco e i sommozzatori hanno prontamente recuperato la salma, che si presentava in uno stato di decomposizione avanzato e senza vestiti. L’identificazione della vittima è stata complicata dalle condizioni della salma, ma le caratteristiche fisiche hanno portato a presupporre che potesse trattarsi di una donna di bassa statura.
Indagini e testimonianze
Le indagini sulla morte di Nataly Quintanilla stanno portando alla luce ulteriori dettagli inquietanti. Secondo le ricostruzioni, il giorno successivo all’omicidio, Pablo Gonzalez Rivas avrebbe incontrato un amico e gli avrebbe chiesto di aiutarlo a trovare un luogo dove occultare il corpo. Questo amico ha riferito agli inquirenti che Rivas gli aveva vietato di entrare in casa, giustificando il divieto con la frase “l’ambiente è troppo caldo”. Questa testimonianza, insieme ad altre prove raccolte, ha contribuito a costruire un quadro accusatorio nei confronti di Rivas, il quale aveva inizialmente sostenuto che la morte di Nataly fosse stata accidentale.
Inoltre, i video delle telecamere di sicurezza hanno mostrato Rivas mentre trascinava un borsone fuori dalla propria abitazione la sera della scomparsa di Nataly. Questo borsone, simile a quello in cui è stato trovato il corpo, rappresenta un ulteriore elemento di collegamento tra il sospettato e il crimine. La conferma definitiva dell’identità della vittima arriverà solo dopo l’analisi del DNA, un processo che si preannuncia complesso a causa delle condizioni in cui è stato rinvenuto il corpo.
Prospettive future delle indagini
Le indagini continuano a essere un tema di grande attenzione, sia per l’opinione pubblica che per le autorità locali. L’omicidio di Nataly Quintanilla ha messo in luce non solo la brutalità della violenza domestica, ma anche la necessità di un intervento più incisivo per prevenire tali tragedie. Le forze dell’ordine stanno raccogliendo prove e testimonianze per costruire un caso solido contro Rivas, che dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni. La comunità attende con trepidazione gli sviluppi del caso, mentre i familiari della vittima cercano giustizia e chiarezza su una vicenda tanto drammatica quanto complessa.