Lite in famiglia si trasforma in tragedia, Irene Margherito è morta a 47 anni: arrestato il cognato
Irene Margherito non ce l'ha fatta: il dramma al culmine di una lite familiare, disposto l'arresto del cognato
Una notizia davvero straziante è quella che è avvenuta in queste ultime ore dall’ospedale Perrino, di Brindisi. Purtroppo Irene Margherito ha perso la vita, dopo una discussione in famiglia, che si è trasformata nel giro di pochi minuti in un dramma.
Sull’accaduto ora stanno indagando le forze dell’ordine, coordinate dalla Procura. Hanno anche disposto l’arresto del cognato Adamo Sardella, sia per il tentato delitto della donna, che si trasformerà in omicidio ed anche per il reato di porto abusivo dell’arma.
Irene Margherito aveva 47 anni e nella giornata di domenica 26 maggio, insieme al compagno era andata ad incontrare il cognato, fratello del marito defunto. L’appuntamento era intorno alle 13.30 o 14, nei pressi della complanare della strada statale 7, che collega Brindisi a Taranto. Tra loro c’erano dei dissidi già da tempo e per motivi in corso di accertamento, è scoppiata una nuova discussione.
Adamo Sardella era a bordo della sua Volkswagen Golf, mentre la donna a bordo di una Nissan Juke, con il compagno. Al culmine del litigio, il cognato ha preso in mano l’arma ed ha iniziato a sparare. Uno dei proiettili ha infranto il vetro della vettura e poi ha colpito la donna.
Il decesso straziante di Irene Margherito e l’arresto del cognato
Sul posto sono intervenuti d’urgenza i sanitari, che hanno disposto il ricovero della coppia all’ospedale Perrino. L’uomo ha riportato ferite di lieve entità, mentre le condizioni della 47enne sono apparse più gravi sin da subito. Purtroppo alla fine nel pomeriggio di ieri, i medici non hanno avuto altra scelta che constatare il decesso encefalico e dopo 6 ore, il suo decesso.
Irene Margherito ha lasciato due figlie, una di 24 anni ed una sposata di recente. I familiari, hanno anche dato il consenso alla donazione dei suoi organi, affinché possano salvare altre vite.
Gli agenti hanno avviato da subito le indagini del caso ed hanno scoperto appunto che Adamo Sardella aveva quell’arma illegalmente. Infatti aveva la matricola abrasa. Inoltre, da un controllo nella sua macchina, aveva una katana.
Le forze dell’ordine come da prassi in questi casi, hanno subito disposto l’arresto dell’uomo. In un primo momento i reati di cui è accusato erano tentato delitto e porto abusivo di armi. Tuttavia, nella giornata di domani è in programma l’interrogatorio con il Gip, che cambierà il suo reato in omicidio.