Lucca Sacchi, spunta un testimone oculare che confermerebbe la versione di Anastasiya Kylemnyk
Lucca Sacchi, le parole di un testimone oculare che confermerebbe la versione di Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata del venticinquenne; eco cosa avrebbe detto
Omicidio Lucca Sacchi, spunta un testimone oculare che racconta quei terribili momenti. Le sue parole confermerebbero la versione della fidanzata Anastasiya Kylemnyk che ha detto alla polizia di aver ricevuto un colpo dietro alla nuca con una mazza. Ecco cosa ha detto il testimone alla polizia.
Dopo la tragica fine di Lucca Sacchi, freddato con un colpo di pistola davanti a un pub nel quartiere Appio Latino a Roma la scorsa settimana, gli inquirenti hanno cercato di ricostruire quei momenti ma non è stato facile. Le versioni delle persone coinvolte non combaciano perfettamente e ci sono ancora molte domande senza risposta e troppe bugie. Una nuova testimonianza si è aggiunta e sembra confermare le parole di Anastasiya Kylemnyk. Ecco cosa avrebbe dichiarato un testimone oculare, cambiando di nuovo la posizione della fidanzata che era accusata di aver mentito:
“Lui ha spinto l’aggressore, poi lo sparo. Anastasiya colpita con una violenta mazzata alla testa prima dell’omicidio”.
Il suo racconto che dimostra che Anastasiya Kylemnyk avrebbe detto la verità, è stato incluso nell’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto la detenzione in carcere per Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. Il testimone oculare, “un amico di Luca Sacchi presente al momento dei fatti”, ha ribadito:
“Luca Sacchi spingeva con forza l’assalitore, facendolo cadere, quindi quello con la tuta nera si avvicinava esplodendo a un paio di metri distanza un colpo che attingeva Luca alla testa quindi i due rapinatori fuggivano immediatamente a bordo dell’auto sulla quale erano giunti, dileguandosi lungo via Mommsen. Anastasiya è stata colpita con una violenta mazzata alla testa prima dell’omicidio del fidanzato”.
Il testimone citato nell’ordinanza ha affermato “di aver raggiunto, verso le 23 circa, nei pressi del pub, l’amico Luca e la sua fidanzata Anastasiya per trascorrere assieme la serata”.
Nell’ordinanza si legge che il testimone avrebbe detto “di essersi allontanato di qualche passo per telefonare e ha notato giungere lungo via Bartoloni una vettura di colore grigio con strisce nere sui fianchi che parcheggiava a pochi metri di distanza da Luca e Anastasia. Scendevano due uomini entrambi con i capelli corti, uno dei quali indossava una tuta di ginnica color nero, mentre l’altro una tuta ginnica di colore chiaro che reggeva in mano una mazza di colore nero con una sfera all’estremità. I due uomini gridavano alla ragazza di consegnare loro lo zaino che aveva a tracolla e senza attendere la consegna quello con la tuta chiara la colpiva violentemente la testa”.
Corrado Cappiello, il gip di Roma spiega la decisione presa nei confronti dei due presunti colpevoli, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino:
“La custodia cautelare in carcere appare proporzionata all’entità dei gravissimi fatti. Deve osservarsi come sussista il concreto pericolo di commissione di ulteriori gravi delitti con uso di armi o altri mezzi di violenza personale da parte di entrambi gli indagati”.
Viene sottolineato, inoltre, il reale pericolo di fuga e di inquinamento delle prove:
“I due hanno cercato di darsi alla fuga dopo aver appreso che i familiari di Valerio Del Grosso si erano presentati in commissariato e nel quartiere si era sparsa la voce del loro coinvolgimento nei gravi delitti di cui sopra: nella specie può essere irrogata una pena superiore a due anni di reclusione in quanto i reati ipotizzati prevedono pene detentive elevate anche nel minimo”.
Il mistero s’infittisce ed è sempre più difficile capire da che parte sta la verità.
Torneremo con aggiornamenti.