Lutto alla Rai: l’ex giornalista è morto a causa del mesotelioma denunciato nei mesi scorsi
Il giornalista è deceduto questa mattina a causa del mesotelioma contratto a causa dell'amianto presente nella sede Rai dove lavorava
È con profondo cordoglio che annunciamo la scomparsa di Mariusz Marian Sodkiewicz, l’ex dipendente Rai di 62 anni affetto da mesotelioma che ha perso la sua battaglia contro la malattia nelle scorse ore a Roma. La notizia è stata comunicata dall’Osservatorio Nazionale Amianto, che ha ricostruito la vicenda di Sodkiewicz e si occupa delle condizioni di sicurezza sul posto di lavoro relative all’utilizzo di questo materiale altamente tossico.
Sodkiewicz, nato in Polonia, ha trascorso gran parte della sua carriera lavorativa nella Rai, dove ha svolto diverse mansioni in varie sedi aziendali per oltre vent’anni. Nel luglio del 2023 ha iniziato a manifestare i sintomi del mesotelioma pleurico, attribuiti alla sua esposizione all’amianto presente negli edifici e negli impianti dell’emittente. Nonostante il piano di bonifica disposto negli anni 2010-2012, le misure di sicurezza durante il processo si sono rivelate insufficienti, esponendo i dipendenti al pericolo delle fibre aero disperse. Aveva presentato una denuncia alla Procura di Roma chiedendo:
“Che vengano individuati e giudicati i dirigenti responsabili, per la mancata protezione dei dipendenti esposti all’amianto”.
La vicenda di Sodkiewicz non è un caso isolato, come dimostra la recente denuncia di Franco Di Mare, il giornalista Rai affetto dalla stessa patologia anch’essa legata all’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro. Entrambi si sono rivolti all’avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, per reclamare giustizia e responsabilità da parte delle istituzioni.
Il decesso di Sodkiewicz solleva interrogativi sulla sicurezza sul lavoro e sulla responsabilità delle istituzioni. La Rai, intervenuta in Commissione Vigilanza sulla vicenda Di Mare, ha garantito che non ci sono rischi di contaminazioni da amianto al momento, ma la testimonianza di Sodkiewicz afferma esattamente il contrario. Le parole dell’avvocato Bonanni esprimono il dolore, ma anche il risentimento per la vicenda:
Ha fatto parte di una generazione di dipendenti che ha dedicato la propria vita al servizio pubblico, la sua morte, che solleva anche interrogativi sulla sicurezza sul lavoro e la responsabilità delle istituzioni, è una delle tante e dolorose testimonianze delle conseguenze devastanti dell’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro”.
La sua lotta e il suo impegno per fare chiarezza sulla presenza del “killer silente” negli edifici della Rai danno voce a tutti coloro che lottano per i propri diritti sull’integrità e la responsabilità necessari all’adempimento del proprio lavoro.
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