Lutto nel mondo del calcio: è morto Carlo Mazzone
La leggenda del calcio si è spenta all'età di 86 anni
In queste ultime ore un terribile lutto è piombato nel mondo del calcio italiano che piange la scomparsa di Carlo Mazzone, conosciuto come ‘Sor Carletto’ o ‘Sor Magara’. L’allenatore si è spento per sempre all’età di 86 anni: numerosi sono i messaggi di addio allo sportivo da parte del mondo dello sport e dello spettacolo.
Nella giornata di oggi, sabato 19 luglio, è stata annunciata la scomparsa di Carlo Mazzone. L’allenatore romano, detto ‘Sor Carletto’ o ‘Sor Magara’, si è spento all’età di 86 anni. Mazzone è considerato come una vera e propria leggenda del calcio, dal momento che detiene il record di panchine in serie A con 792 panchine ufficiali. Non a caso nel 2002 fu insignito del Premio ‘Panchina d’oro alla carriera.’
Carlo Mazzone è stato il primo a credere in Francesco Totti. Lanciò il calciatore in prima squadra e cercò di proteggerlo a tutti i costi dai media e dalla notorietà come fosse un figlio. Tra Totti e Mazzone era nato un legame a dir poco speciale. Questo il messaggio scritto dall’ex capitano giallo rosso in occasione degli 80 anni dell’allenatore romano:
Chissà come sarebbero andate la mia carriera e la mia vita se non ci fossi stato tu… Mister, ci siamo conosciuti che avevo 16 anni, ero un ragazzino! Mi hai fatto crescere come uomo e come calciatore. Mi hai difeso, mi hai spronato e mi hai fatto tenere la testa sulle spalle ad un’età difficile. Chissà come sarebbero andate la mia carriera e la mia vita se non ci fossi stato tu… Ma ci sei stato e io mi sento fortunato, onorato ed orgoglioso di aver conosciuto una persona splendida come te che non smetterò mai di ringraziare! Ci vorrebbero tanti Carletto Mazzone anche nel calcio di oggi! Auguri per i tuoi primi 80 anni!
Oltre a Francesco Totti, Carlo Mazzone notò anche il talento di Roberto Baggio. Queste sono state le parole con cui il Divin Codino ha parlato del suo rapporto con l’allenatore romano:
Un gigante di umanità. Per lui avrei fatto l’impossibile. Gli ho voluto e gli voglio bene perché è sempre stato un uomo puro. Con lui c’era un rapporto senza filtri di rispetto reciproco. Lui più di tutti aveva capito che persona sono. È andato oltre quello che gli avevano raccontato di me. Dicevano che rompevo gli spogliatoi, che litigavo con gli allenatori. Cazzate! Una verità disintegra mille bugie e chi ha giocato con me, a parte qualche ruffiano, sa che persona ero. Che persona sono. Ecco, Mazzone lo aveva capito subito.