Madre e patrigno di Evan, accolta la richiesta di perizia psichiatrica

Salvatore Blanco e Letizia Spatola sono stati condannati all'ergastolo per il decesso del bimbo di 2 anni

Per Letizia Spatola e Salvatore Blanco, madre e patrigno di Evan, condannati entrambi all’ergastolo per il decesso del bimbo di soli due anni, i giudici della Corte d’Assise di Catania, in seguito alle proposte avanzate dai legali dei due condannati per il decesso, hanno accolto la richiesta di una perizia psichiatrica. Il bambino era scomparso all’età di 21 mesi nell’agosto del 2020.

Salvatore Blanco e Letizia Spatola

I fatti risalgono all’agosto del 2020, quando l’Italia è stata scossa dalla notizia del decesso del bambino di soli 21 mesi. Il piccolo Evan ha perso la vita per colpa della mamme e del patrigno e per le botte subite.

La coppia era stata condannata all’ergastolo, perché colpevole del decesso del piccolo Evan. Lunedì 22 maggio, i giudici della Corte d’Assise di Catania hanno deciso di accogliere la richiesta degli avvocati della mamma e del patrigno del bambino, di disporre una nuova perizia psichiatrica su entrambi.

Gli avvocati di Salvatore Blanco hanno chiesto una valutazione psichiatrica per capire se sia in grado o meno di stare in giudizio. Invece, i legali della mamma di Evan, Letizia Spatola hanno presentato una documentazione medica già avanzata in primo grado quando chiesero l’assoluzione della donna.

Il prossimo 31 maggio in Corte d’Assise a Catania, i giudici conferiranno l’incarico a un perito già designato dal tribunale, il dottor Gaetano Sisalli. Evan è deceduto per arresto cardiocircolatorio per una forma di broncopolmonite dovuta alle lesioni e ai maltrattamenti subiti a casa.

Madre e patrigno di Evan

Richiesta una nuova perizia psichiatrica per la madre e per il patrigno di Evan, condannati all’ergastolo per il suo decesso

Secondo la difesa di Letizia Spatola, anche la donna avrebbe subito maltrattamenti dall’ex compagno. I legali hanno disposto certificazione medica che attesta che sin da piccola soffriva di disturbi della personalità.

Evan

Salvatore Blanco, invece, in cella a Vibo Valentia aveva anche tentato di togliersi la vita. Un compagno di cella lo aveva salvato all’ultimo.