Marianna: “Chi ha la Sindrome di Down ha un cromosoma in più, quello della gioia”

Marianna è una giovane ragazza con la Sindrome di Down: è vero che lei ha un cromosoma in più e questo cromosoma è quello della gioia

Marianna Peduto è una giovane ragazza di 26 anni che vive a Posada, in Sardegna. Iacopo Melio, attivista per i diritti di chi vive con disabilità, l’ha intervistata. Marianna ha la Sindrome di Down e ammette di essere nata con un cromosoma in più. Il cromosoma della gioia. E leggendo la sua intervista si capisce perché questo è il suo motto.

La giovane Marianna si è diplomata con 100 al Liceo Pedagogico-Musicale di Nuoro. Ama uscire con gli amici nel tempo libero: adora andare a vedere film al cinema, ma anche fare shopping o visitare i musei. Le sue più grandi passioni sono il canto e la recitazione, che coltiva da quando è piccola.

Marianna Peduto ha raccontato al giornalista che quando ha scoperto di avere la Trisomia 21 ha deciso di isolarsi dal mondo. Non lo accettava, non voleva più vedere nessuno. Ma con il tempo ha imparato ad accettare quel cromosoma in più, quello che lei stessa definisce il cromosoma della gioia.

Lei si reputa molto fortunata: ama le persone, si è sempre trovata bene con tutti, le persone le vogliono tanto bene, ma ci sono persone che, purtroppo, sono vittima di bullismo. “Alle vittime di bullismo consiglierei di parlarne, sempre. Con i genitori prima di tutto, poi con gli insegnanti o con gli amici”.

Al momento Marianna non lavora, nonostante abbia un certificato medico che certifica che è idonea a lavorare. Sta aspettando di trovare un lavoro. E nel frattempo continua a coltivare le sue passioni. Ha anche tre sogni nel cassetto: duettare con Tiziano Ferro, cantare Il mio inizio sei tu con Fiorello e incontrare Checco Zalone, che è il suo più grande idolo.

Non ha un fidanzato, va in palestra tutti i giorni, fa ginnastica dolce, balla la salsa e la bachata, segue una dieta particolare e fa attività di teatro e musica. Ed è felice, perché tante persone le vogliono bene, nonostante molte altre nutrano ancora dei pregiudizi nei confronti di chi, come lei, ha la Sindrome di Down.