Mario Cerciello Rega, i risultati dell’autopsia consegnati ai magistrati

Mario Cerciello Rega, i risultati dell'autopsia sono stati consegnati ai magistrati della procura di Roma; ecco cosa potrebbe cambiare per i due americani

Mario Cerciello Rega ha perso la vita la notte fra il 25 e il 26 luglio a Roma, nel quartiere Prati. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire quella terribile notte e ogni prova è fondamentale. Nei giorni scorsi sono stati consegnati ai magistrati della procura di Roma i risultati dell’autopsia e ci sono alcuni particolari che dimostrerebbero l’efferatezza dei copi. Ecco cosa avrebbero scoperto i medici legali.

Come ben sapete il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è morto in seguito alle coltellate inferte da Finnegan Lee Elder. Il numero di colpi era già noto agli inquirenti: ben 11 ferite sono state trovate sul corpo del carabiniere. Ma dai risultati dell’esame autoptico eseguito sul corpo del carabiniere morto a Roma sono trapelati alcuni elementi che indicherebbero “l’efferatezza con cui Elder si è accanito sul corpo del militare”.

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I risultati dell’esame autoptico firmati dal medico legale sono ancora segretati, ma sarebbero già trapelati alcuni particolari a dir poco agghiaccianti che, secondo gli inquirenti, dimostrerebbero la volontà di uccidere e non la voglia di difendersi.

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Questi particolari sarebbero stati rivelati a ilfattoquotidiano.it da fonti inquirenti segreti e dipingono una realtà che fa davvero paura.

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La prima indiscrezione trapelata sui referti è che molte delle coltellate inferte al carabiniere avrebbero colpito i suoi organi vitali (il cuore, i polmoni e lo stomaco) e che sarebbero bastati uno o due colpi per ucciderlo. Invece il ragazzo americano l’ha colpito con ben 11 fendenti. Le stesse fonti affermano che alcune coltellate sarebbero arrivate anche ai fianchi del carabiniere.

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Poi ci sono altri dettagli sull’arma del delitto: un coltello militare con una lama fissa di 18 centimetri di lunghezza “di cui 16 del solo filo” e con “una impugnatura in anello di cuoio”. Questo coltello, secondo a quanto si leggerebbe nel capo d’imputazione, sarebbe “chiaramente utilizzabile (e utilizzato) per l’offesa della persona“.

Mancano ancora i risultati degli esami eseguiti sui vestiti del carabiniere Mario Cerciello Rega. Questi risultati sono fondamentali e potrebbero far sciogliere la riserva su un quesito importante per le indagini, ovvero se la gran parte delle coltellate siano arrivate con il carabiniere già a terra oppure se si trovasse ancora in piedi a combattere, come continuano ad affermare gli avvocati di Finnegan Lee Elder.

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A questi si dovranno aggiungere anche le analisi eseguite dai Ris sui reperti che sono stati raccolti e catalogati nei giorni 6 e 7 agosto 2019. In quei due giorni è stata fatta l’ispezione della stanza dell’albergo Le Meridien Visconti, dove Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth avevano alloggiato nella notte del delitto.

Tutti questi particolari trapelati non fanno altro che peggiorare la posizione dei due ragazzi americani. Toccherà ai loro avvocati a dare spiegazioni una volta accettate queste nuove prove.