Mario Cerciello Rega potrebbe essere stato tradito da una telefonata in viva voce

Mario Cerciello Rega potrebbe essere stato tradito da una telefonata in viva voce. È questa l’inquietante realtà che si sta delineando man mano che le indagini vanno avanti. Il Vice Brigadiere era andato insieme al collega Andrea Varriale per cercare di ricuperare lo zaino di Sergio Brugiatelli ma la telefonata che quest’ultimo aveva fatto è stata registrata. Ecci cos’è accaduto quella notte.

La morte del carabiniere quelli di Monteverde in divisa ha colpito tutti e oggi gli inquirenti stanno cercando di capire di più su quello che è accaduto quella notte. Dai tabulati telefonici risulta che ci sono state 4 telefonate quella notte. E una di queste 4 telefonate, l’ultima, è quella che lo ha tradito… perché da quella telefonata i ragazzi americani hanno capito che Sergio Brugiatelli non sarebbe venuto solo e sono andati armati all’incontro. Quella telefonata gli ha probabilmente costato la vita. Le prime due le ha fatte Sergio Brugiatelli ai due ragazzi americani. A parlare è Christian Gabriel Natale Hjorth. La prima è quella di contatto in cui Sergio Brugiatelli si accorda con i due americani per un incontro. La seconda è quella in cui viene confermato quel incontro. Una pattuglia di Monteverde viene mandata sul posto, in divisa. Ma la pattuglia non trova nessuno nella zona indicata. La terza è fatta in presenza dei carabinieri. In seguito, Mario Cerciello Rega, Andrea Varriale e Sergio Brugiatelli si dirigono in macchina verso piazza Giuseppe Gioacchino Belli, a Trastevere. L’indirizzo fornito era, però errato e i 5 non si incontrano. Infine, ecco la quarta telefonata è quella che ha tradito il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega.

La telefonata era in viva voce ed è stata registrata dai i carabinieri Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale e a chiamare è Sergio Brugiatelli. Christian Gabriel Natale Hjorth risponde al telefono e, sentendo dei rumori, chiede:

“Con chi sei, vieni da solo”.

Sergio Brugiatelli li rassicura:

“Sono solo”.

Indeciso, il ragazzo americano vuole far saltare l’incontro ma Sergio Brugiatelli insiste e lo convince, promettendogli di portargli quello che aveva chiesto. Il resto è stato raccontato da Christian Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder negli interrogatori. Il primo comunica all’amico che l’incontro si farà e Finnegan Lee Elder prende il coltello che aveva nella stanza d’albergo e lo nasconde nella tasca anteriore della felpa. Ecco cosa ha detto agli inquirenti durante l’interrogatorio:

“Quando il mio amico mi ha detto che lo dovevamo incontrare (Brugiatelli, ndr), io ho preso il coltello”.

Alla fine l’incontro avviene: i due americani indicano una banca, l’Unicredit, all’angolo tra via Pietro Cossa e via Federico Cesi. I tre parcheggiano la macchina di fronte a una friggitoria, all’angolo tra via Cicerone e via Giuseppe Gioacchino Belli.

Sergio Brugiatelli scende dalla macchina dei carabinieri e rimane lì ad aspettare mentre Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale si dirigono al punto prestabilito che si trova a circa 1 minuto di distanza.

Qui avviene la tragedia. Il resto lo conoscete. I carabinieri si qualificano (anche se i legali dei due americani non sono convinti), Finnegan Elder Lee estrae il coltello e colpisce 11 volte Mario Cerciello Rega che cade a terra. Due dei fendenti vengono sferrati sotto l’ascella, all’altezza del cuore. Andrea Varriale ha una colluttazione con Christian Gabriel Natale Hjorth ma quando vede a terra il collega, lascia tutto e cerca di fermare il sangue. Poi corre alla macchina e da l’allarme. Sergio Brugiatelli è ancora in macchina: sente tutto ma non sa ancora la portata della tragedia che si era appena consumata.

Che dire… il Vice Brigadiere non ha avuto nemmeno il tempo di reagire. I ragazzi dicono di aver avuto paura ma quando si ha paura si cerca di scappare non si accoltella la persona davanti.

A voi le conclusioni. Cosa ne pensate di questa ennesima trovata della difesa? Secondo voi, cambia il