Maurizio Tessari ucciso dalla cugina convivente: aveva 46 anni

A seguito di un litigio, Vania B. avrebbe usato un coltello da cucina contro il cugino di secondo grado e convivente Maurizio Tessari

Si chiamava Massimo Tessari l’uomo di 46 anni che nella giornata di ieri, martedì 20 giugno, ha perso la vita a San Bonifacio, in provincia di Verona. A togliergliela, la vita, sarebbe stata la sua compagna 49enne Vania Bonvicini, che lo ha colpito con una coltellata alla schiena. La lama ha perforato un polmone all’uomo, che è deceduto di stenti pochi minuti dopo.

Maurizio Tessari ucciso

L’ennesima lite domestica che si trasforma in tragedia è avvenuta nella giornata di ieri a San Bonifacio, in provincia di Verona.

La vittima è un uomo del posto di 46 anni. Il suo nome era Massimo Tessari e lavorava come carpentiere in una ditta della zona.

Avvisaglie di quanto potesse succedere c’erano già state in mattinata, quando i Carabinieri erano intervenuti a sedare la lite dopo la chiamata di alcuni vicini.

Le acque parevano essersi calmate e invece, qualche ora più tardi, un nuovo litigio e questa volta molto più violento.

Stando a quanto emerso fino ad ora, pare che la donna, Vania Bonvicini, abbia preso un coltello da cucina e abbia colpito Maurizio alla schiena.

Maurizio Tessari ucciso

L’uomo, ferito, ha provato ad uscire di casa per chiedere aiuto ma arrivato sull’uscio, si è accasciato a terra per non riprendersi più.

Fatale, come emerso da un primo esame cadaverico, sarebbe stato proprio il fendente alla schiena. La lama del coltello ha perforato un polmone e provocato un decesso doloroso a Tessari.

Il movente dell’assassina di Maurizio Tessari

Maurizio Tessari ucciso

I due, conviventi, erano anche cugini di secondo grado. Tessari aveva accolto la donna in casa sua alcuni mesi fa.

I vicini lo ricordano come un uomo molto tranquillo e che mai, escluso ieri, c’erano state avvisaglie da quella casa che potesse verificarsi un episodio simile.

La 46enne è ora accusata di omicidio volontario e pare abbia già ammesso la sua responsabilità.

Gli inquirenti cercheranno ora di capire quale sia stato il motivo del litigio e cosa ha spinto la donna a compiere un gesto così efferato.

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