Melania Rea: Salvatore Parolisi può uscire dal carcere con permessi premio

Melania Rea è stata uccisa con 35 coltellate da Salvatore Parolisi. Oggi l'uomo può uscire dal carcere con permessi speciali

Melania Rea è stata uccisa 8 anni fa con 35 coltellate dal marito Salvatore Parolisi. Oggi l’uomo può uscire dal carcere di Bollate in cui è rinchiuso con condanna in via definitiva a 20 anni con dei permessi speciali, guadagnati per buona condotta

La notizia riportata da Giallo ha shoccato sia l’opinione pubblica che la famiglia della defunta Melania Rea. L’ex militare dell’Esercito potrà usufruire di una concessione speciale per buona condotta

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L’uomo è rinchiuso nel carcere di Bollate dal 2016, proprio dietro le sbarre l’uomo aveva intrapreso la facoltà di Giurisprudenza e si è sempre proclamato innocente. Ora deve scontare 20 anni di reclusione in via definitiva, dopo un ergastolo in primo grado e i 30 anni in appello

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Era il 18 aprile 2011, la donna si trovava nel  nel bosco di Ripe di Civitella (Teramo) con la figlioletta Vittoria che al tempo aveva solo 18 mesi, quando è stata massacrata per mano del marito con 35 coltellate

Il movente, secondo i giudici sarebbe una relazione clandestina che l’uomo aveva intrapresero ormai da tempo e di cui Melania Rea si era resa conto. L’amante di Salvatore Parolisi al tempo sperava che l’uomo lasciasse Melania e ufficializzasse la relazione con lei, probabilmente la povera vittima al tempo si ribellò a tale decisione.

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Oggi la famiglia di Melania Rea non ci sta, e a parlare esprimendo il suo duro pensiero è proprio il fratello della donna

“Assurdo dare benefici a chi ha commesso una simile atrocità. Parolisi non si è mai pentito né ha chiesto scusa. Parolisi pensa a rifarsi una vita, ma dimentica di averla tolta alla moglie.

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La notizia che presto potrebbe uscire dal carcere perché usufruirà dei primi permessi premio mi coglie di sorpresa e, umanamente, mi fa molto male. Io penso che una persona condannata in via definitiva per omicidio non debba usufruire di benefici ma che debba scontare in galera l’intera pena stabilita dai giudici”