“Mi dispiace, è colpa dei miei familiari”, le confessione del vicino di Marta Di Nardo e i particolari del delitto
Ha addossato la colpa a chi non lo aiutava, la confessione del vicino di Marta Di Nardo e i giorni dopo il delitto nell'abitazione
Voleva solo i suoi soldi, questo è quanto il vicino di Marta Di Nardo ha confessato agli inquirenti, addossando tutta la colpa alla sua famiglia. Si è detto dispiaciuto per aver tolto la vita ad una donna con la quale aveva un buon rapporto, ma aveva bisogno del suo bancomat.
Domenico Livrieri è accusato del delitto della vicina 60enne Marta Di Nardo. Il corpo della donna, dopo giorni di ricerche, è stato rinvenuto nel controsoffitto dell’abitazione dell’uomo. Ha subito confessato il delitto, spiegando agli inquirenti di averlo fatto per rubarle il bancomat:
Vorrei dire che mi dispiace per quanto accaduto, per aver assassinato Marta con la quale avevo un bel rapporto. Non è stata colpa mia, ma dei miei familiari che non mi aiutavano.
Preso dal panico ho nascosto il corpo sopra la botola in cucina, dopo averlo tagliato con un coltello da cucina lungo 50 cm. Non ho raccontato a nessuno quello che è successo. Non so perché i giorni successivi mi recavo a casa sua, dove mangiavo.
Sono infatti stati proprio i vicini di casa a puntare il dito contro Domenico. Dopo la scomparsa di Marta Di Nardo, lo hanno visto entrare ed uscire più volte da casa della donna, con tanto di chiavi. Tutti conoscevano il suo passato da pregiudicato, con passate accuse di furto e rapina, violenza e sequestro di persona. Non solo, l’accusato era in cura in un centro psichiatrico, per via dei suoi problemi di tossicodipendenza.
Dopo il delitto, come riportato dal gip, Domenico Livrieri è entrato in casa di Marta Di Nardo, ha trovato i codici delle sue carte ed ha prelevato 170 euro.
Ha confessato di aver contattato Nadia perché doveva ridarle 20 euro. L’ha fatta sedere sul bordo del letto per parlare e poi ha sferrato il colpo fatale. Ha ripulito per bene l’appartamento e per giorni ha tenuto il corpo nascosto sotto il letto. Alla fine ha deciso di farlo a pezzi e nasconderlo nella botola in cucina, avvolto in due coperte.