Milano, 50 anziani morti per coronavirus in una casa di riposo

In una casa di riposo in provincia di Milano sono morti 50 anziani positivi al coronavirus, il numero così elevato ha provocato proteste e indignazione.

In una casa di riposo in provincia di Milano sono morti 50 anziani positivi al coronavirus, il numero così elevato di decessi ha provocato proteste e indignazione dei parenti dei deceduti.

Il dramma è accaduto nella residenza privata socio assistenziale di Mombretto di Mediglia in provincia di Milano.

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Il sindaco Paolo Bianchi ha comunicato che verrà fatta un’ispezione dall’Ats di Milano. Il numero di morti che si è registrato da febbraio ad oggi è impressionante.

La residenza privata ospitava 130 anziani, ora è stata chiusa. Il bilancio dei morti continua a salire, ai 50 si registrano altre 2 vittime. Un residente di Peschiera Borromeo, Leonardo La Rocca, ha dichiarato:

Mio suocero è in fin di vita con il coronavirus, una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare“. Nella struttura era ospite anche un altro parente, un’anziana che al momento è asintomatica.

Il suocero di Leonardo ha 72 anni ed è il genero della signora asintomatica, si trova ricoverato in condizioni disperate nel Policlinico di San Donato.

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Quando mio suocero, dopo essere tornato da una visita alla donna ha mostrato i primi sintomi non abbiamo potuto dare informazioni corrette al Triage perché non sapevamo che fosse stato a contatto con persone contagiate. L’autoambulanza è uscita solo dopo nove giorni e resta il dubbio che soccorsi più tempestivi avrebbero potuto fare la differenza“.

I parenti degli anziani positivi al coronavirus chiedono di far luce su tutta la vicenda:

Stiamo ragionando sulle modalità più idonee per la tutela dei sopravvissuti – dichiara Leonardo La Rocca – dei lavoratori della struttura e perché sia fatta giustizia ai nostri nonni che sono deceduti, anche passando per le vie legali. Il ritardo nella comunicazione di quanto stava avvenendo potrebbe avere causato una propagazione geometrica del virus all’esterno della struttura. Nel rimpallo delle responsabilità, tutti hanno taciuto troppo a lungo, dalla Rsa al sindaco ad Ats. Noi parenti non ci fermeremo solo a piangere“.

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La direzione della Rsa ha fatto sapere di aver preso tutte le precauzioni necessarie per fronteggiare l’emergenza coronavirusle strategie mediche e organizzative idonee al contenimento del virus sono state puntualmente condivise giorno per giorno con l’Ats e il nostro personale sta cercando di garantire le migliori cure e la migliore assistenza possibile compatibilmente con le circostanze“.

Renato Saccone, il prefetto di Milano ha fatto sapere che “stando all’ultimo aggiornamento dell’Ats, si sarebbero verificati 44 decessi alla Residenza Borromea, non tutti determinati dalle complicazioni da Covid-19” e ha assicurato che “sono state attuate delle verifiche a campione con tamponi effettuati sia sul personale sanitario impiegato che sugli ospiti, da cui è emersa una diffusione significativa del contagio che ha portato a ritenere gli anziani presenti complessivamente affetti da Covid-19”.