Morta durante il trattamento per la fecondazione assistita: il risultato dell’autopsia di Cristina Toncu

Cristina Toncu morta durante il trattamento di fecondazione, arrivati i risultati dell'autopsia

Sono passati pochi mesi dalla tragica morte di Cristina Toncu, giovane donna di 30 anni, che si era recata in una clinica in Moldavia per sottoporsi ad un trattamento di fecondazione assistita. Solo negli ultimi giorni, è arrivato il risultato della sua autopsia.

autopsia cristina toncu
CREDIT: FACEBOOK

Il maritoè convinto tutto questo non sia possibile. Lui vuole che la moglie abbia giustizia e che venga fuori la verità su ciò che è successo.

Il dramma di questa ragazza che lavorava come cake design, a Chivasso è iniziato lo scorso 26 agosto. Insieme al marito Stefano Sirbulet, stavano provando ad avere un figlio da 4 lunghi anni.

Tuttavia, i loro tentativi non hanno mai portato a nulla. Per questo Cristina ha deciso di recarsi in una clinica privata di Chisinau, in Moldavia, suo paese d’origine, per sottoporsi a fecondazione assistita. Desiderava solo poter diventare madre.

autopsia cristina toncu
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In quel giorno di fine agosto, la donna aveva appuntamento per un prelievo di ovociti. Una procedura semplice e che si è sempre conclusa nel migliore dei modi. Però, in quell’occasione è avvenuto l’impensabile. Cristina è andata in arresto cardiaco ed è entrata in coma. Il suo decesso alla fine è avvenuto lo scorso 2 settembre.

Il marito sin da subito ha chiesto che venisse fatta chiarezza sulla triste vicenda. I risultati dell’autopsia effettuata nella stessa clinica sono arrivati solo negli ultimi giorni. I medici nel referto hanno scritto: “Era affetta da un nuovo tipo di infezione da Covid-19!”

Lo strazio del marito di Cristina Toncu

L’uomo ovviamente non crede a questo. Lui desidera solo sapere la verità su ciò che è successo alla moglie. Stefano Sirbulet ha detto:

Voglio rivolgermi all’amministrazione ospedaliera, medico compreso. Non ci prendano per scemi. Vogliamo chiarezza. Prometto di lottare in memoria di Cristina.

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I familiari non credono a questa ipotesi, poiché dicono che fino al giorno del suo decesso avevano accesso alla stanza in cui era ricoverata la donna. La clinica, invece, dice che Cristina era positiva al Covid già dal 26 agosto.