Morte Denisa Paun, l’autopsia rivela un’agghiacciante verità: cosa è emerso 

L'interrogatorio di Vasile Frumuzache sul delitto di Denisa Paun rivela contraddizioni e mancanza di prove, mentre l'autopsia smentisce la versione dell'assassino riguardo alla modalità dell'omicidio

Il caso di Vasile Frumuzache, la guardia giurata di 32 anni accusata dell’omicidio di Denisa Paun, continua a suscitare grande attenzione mediatica. Gli sviluppi recenti, tra cui l’interrogatorio in procura a Pistoia e l’autopsia sulla vittima, rivelano dettagli inquietanti e interrogativi irrisolti. Frumuzache, durante l’interrogatorio, ha cercato di chiarire le sue dichiarazioni iniziali, ma le informazioni fornite appaiono sempre più contraddittorie alla luce delle evidenze raccolte dagli inquirenti.

Le dichiarazioni di Vasile Frumuzache

Nel corso dell’interrogatorio, Frumuzache ha ribadito la sua versione dei fatti, cercando di fornire maggiori particolari. Secondo la sua ricostruzione, l’omicidio sarebbe avvenuto all’interno di un residence, dove avrebbe strangolato Denisa e successivamente decapitata utilizzando un coltello da cucina. Ha descritto con freddezza i suoi atti, affermando di aver utilizzato un sacco nero per evitare di sporcare la stanza. La narrazione prosegue con la rimozione del corpo, che sarebbe stato abbandonato in un dirupo a Montecatini Alto dopo che la testa era stata bruciata nel giardino della sua abitazione. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari ha confermato l’arresto dell’uomo, sottolineando il rischio di fuga e di reiterazione del reato.

I risultati dell’autopsia di Denisa Paun

Le indagini tecniche hanno cominciato a mettere in discussione le affermazioni di Frumuzache. Dall’autopsia, condotta dalla dottoressa Luciana Sonnellini, emerge un quadro drammatico. I risultati indicano che Denisa è stata decapitata con un’arma diversa da quella citata dal presunto killer, ovvero un’accetta o una mannaia. Inoltre, l’analisi non ha confermato se la donna fosse stata strangolata prima della decapitazione, ma la violenza subita è evidente. La permanenza di Frumuzache nel residence è stata confermata dalle telecamere di sorveglianza, ma non è stata trovata alcuna traccia di sangue né sul luogo del delitto né nella sua auto, il che rende difficile sostenere la sua ricostruzione degli eventi.

Le inquietudini delle famiglie delle vittime

Oltre al tragico caso di Denisa, emerge un’altra vittima collegata a Frumuzache: Ana Maria Andrei. La famiglia di Ana ha espresso il loro dolore e la loro rabbia per il disinteresse mostrato nei confronti della vita e della morte della donna, definita prostituta. Le loro parole evidenziano un problema sociale più ampio, in cui le vite di alcune persone sono considerate meno importanti. Le indagini su questo secondo caso sono in corso, ma l’assenza di attenzione mediatica e investigativa ha alimentato il senso di abbandono della famiglia di Ana.

Le implicazioni del caso Frumuzache

La brutalità del crimine e le contraddizioni nella testimonianza di Frumuzache pongono interrogativi significativi sul processo di giustizia. Le discrepanze tra la versione del presunto killer e le evidenze raccolte dagli inquirenti possono influenzare non solo il futuro legale di Frumuzache, ma anche la percezione pubblica riguardo alla sicurezza e alla giustizia in relazione a crimini così gravi. Il caso continua a evolversi e ogni nuovo sviluppo potrebbe rivelare ulteriori verità nascoste o complicare ulteriormente la situazione. Le autorità e la comunità rimangono in attesa di risposte chiarificatrici su questi eventi tragici e sui loro effetti sulle famiglie coinvolte.