Napoli: ventiquattrenne arrestato dopo essersi accanito contro i figli della sua compagna

Picchia i figli della sua compagna. Accusato di omicidio volontario e tentato omicidio

AGGIORNAMENTO: dopo ore e ore di interrogatorio, Essobti ha confessato. “Stavano dando fastidio e li ho picchiati. Rompevano tutto e non mi ascoltavano. Hanno rovinato i mobili della cameretta che avevo, con sacrificio, appena comprato. Ammetto di averli picchiati, ma non ho usato la scopa. Calci e pugni”. A quanto pare, però, i segni evidenti della bambina ricoverata, combaciano con la sua testimonianza, secondo la quale, il ventiquatrenne ha usato una scopa per picchiare lei e uccidere suo fratello. Si attendono i risultati dell’autopsia del piccolo. L’uomo si trova attualmente in carcere.

Lo spiacevole episodio si è verificato a Cardito, Napoli. Un ventiquatrenne, nato in italia da genitori tunisini, di nome Badre Tony Essobti, è stato arrestato per aver ucciso un bambino di sei anni e per aver picchiato violentemente la sua sorellina, una bambina di otto anni, attualmente ricoverata in Neurochirurgia, all’ospedale Santobono di Napoli.

I bambini, figli della sua compagna, una donna italiana di 30 anni, Valentina Caso, nati una precedente relazione con un altro uomo, il giorno dell’incidente si trovavano a casa da soli con l’uomo. Quest’ultimo ha raccontato, per cercare di convincere gli agenti, che i bambini erano caduti dalle scale, ma è stata proprio la femminuccia a raccontare che era stato lui a picchiarli: “ci ha massacrati con la scopa”. Oltre alla testimonianza, la gravità delle ferite riportate, sono la principale prova della sua enorme bugia. Sembrerebbe che il ventiquattranne abbia sempre nutrito gelosia per i due bambini, secondo lui trattati dalla mamma in modo più amorevole, rispetto alla loro figlia biologica, una bambina di quattro anni, uscita illesa dall’episodio. Il maschietto, a causa della troppa violenza dei colpi, ha perso la vita subito, mentre la sua sorellina si trova, oggi, ricoverata con un trauma cranico e facciale, ma per fortuna non è in pericolo di vita. “La piccola non sa ancora che il suo fratellino è morto”, hanno raccontato i medici. Dopo l’intervento delle autorità, si è scoperto che Essobti aveva già precedenti penali, denunce di furto, precedenti per droga e che svolgeva un’attività da ambulante, senza avere una licenza.

L’autopsia sul corpicino del bambino, stabilirà come è morto.

Gli agenti stanno ricostruendo i fatti, anche se questi parlano già da soli.

Il ventiquatrenne è accusato di omicidio volontario e tentato omicidio aggravato.