Neonata gettata nella siepe a Salerno: la madre trasferita in carcere

Dimessa dall'ospedale e trasferita in carcere Margherita Galasso, madre della neonata gettata nella siepe

Margherita Galasso, mamma della neonata gettata in una siepe a Roccapiemonte (Salerno), è uscita dal’ospedale e adesso si trova in carcere. Nella notte del 2 settembre, le forze dell’ordine hanno disposto il suo arresto, ma poiché aveva appena partorito, la 41enne è stata ricoverata nel reparto di ginecologia dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore.

Mamma neonata gettata siepe

Insieme a lei, anche il padre della piccola, Massimo Tufano, si è ritrovato coinvolto nella vicenda, ma qualche giorno fa, le forze dell’ordine hanno deciso di scarcerarlo per mancanza di prove. L’uomo durante il suo interrogatorio, si è dichiarato estraneo ai fatti.

Ha confessato di non essere a conoscenza della gravidanza di sua moglie ed ha richiesto il test del DNA, per scoprire se la bambina morta era davvero sua figlia.

Mamma neonata gettata siepe

In molti hanno raccontato dei problemi mentali di Margherita Galasso, seguita da diverso tempo da uno specialista.

Secondo i risultati preliminari dell’autopsia, svolta dal medico legale Giuseppe Consalvo, la piccola era ancora viva quando qualcuno l’ha gettata dalla finestra dell’abitazione, subito dopo il parto. La piccola, atterrando nella siepe, ha battuto la testa ed ha riportato una fatale ferita.

Credit video: italia due – Youtube

Le forze dell’ordine stanno indagando per scoprire la verità. L’uomo che si dichiara innocente, potrebbe anche aver scoperto un tradimento di sua moglie oppure sta dicendo la verità. Gli esami definitivi sul corpicino della neonata, si concluderanno tra 60 giorni. Gli inquirenti, nel frattempo, attendono i risultati del DNA.

Neonata gettata nella siepe: trovata dai vicini

Mamma neonata gettata siepe

Uno dei residenti, il 2 settembre, mentre si recava al garage, ha notato qualcosa nella siepe. Ha raccontato di aver pensato che si trattasse di un bambolotto e di averlo fatto notare ad un vicino. Poi, insieme, hanno realizzato la triste verità. Quello era un neonato con il cordone ombelicale ancora attaccato.

Nonostante l’immediato allarme al 118, i soccorritori non hanno potuto fare nulla per salvare la bambina. Era già morta.

La comunità ha voluto battezzare la neonata con il nome Maria e darle un ultimo addio con una funzione funebre.

Notizia in fase di aggiornamento.