Neonato abbandonato, nella culla un biglietto: “Non voglio che soffra l’inferno che sto passando”

Il piccolo è stato abbandonato all'esterno di una casa di accoglienza per un motivo molto importante.

Capita spesso di sentire storie di neonati abbandonati all’esterno di ospedali o nella peggiore delle atrocità, in un cassonetto. Non si sa molto delle madri che decidono di abbandonare i propri figli. Spesso lo fanno perché non riescono a prendersene cura magari perché in stato di povertà. Abbandonandoli sperano forse di dare un futuro migliore alla propria creatura accettando anche di non rivederla più.

neonato abbandonato piedini
Fonte: web

Questo almeno è quanto si augura padre Omar che ha trovato alcuni giorni fa un neonato all’esterno del rifugio dell’Associazione delle Beatitudini a Villa María del Triunfo (VMT), in Spagna.

Si tratta di una casa di accoglienza che ospita 250 persone di cui 144 minorenni. Il neonato è stato lasciato davanti alla porta sul retro in una culla con una copertina, una bottiglia di latte e un triste lettera dal seguente contenuto: “Non voglio che soffra l’inferno che sto passando io” – ha scritto probabilmente la madre.

neonato abbandonato mano
Fonte: web

I funzionari della casa insieme a padre Omar si sono presi subito cura della bambina battezzandola con il nome del santo del giorno, María Magdalena. Di solito infatti così si usa, ovvero mettere il nome del santo del giorno.

neonato abbandonato piedini
Fonte: web

Padre Omar però non vuole rancore nei confronti della madre che ha deciso di fare questo terribile gesto. “Basta pregare per la mamma e per noi affinché non ci manchi mai la provvidenza per continuare ad aiutare chi ha bisogno di noi. Ricorda che ogni aiuto è benvenuto” – ha detto.

“Le persone attraversano momenti di disperazione critica, di solito non sappiamo cosa stanno attraversando le persone. Ecco perché chiedo sempre di non giudicare chi lo fa perché non sappiamo cosa sta succedendo” – ha scritto sui social.

La speranza è che un giorno la madre si rifaccia viva accettando di essere aiutata se sta attraversando un momento di difficoltà.