Neonato ricoverato in ospedale: “Ha inalato cannabis”

Neonato ricoverato in ospedale: "Ha inalato cannabis". Sono in corso gli accertamenti per capire come abbia fatto ad assumere la sostanza stupefacente.

Milano, un neonato è stato ricoverato in ospedale perché ha inalato cannabis.

Fortunatamente il piccolo di soli 18 mesi non è in pericolo di vita ma sono in corso gli accertamenti da parte dei medici per capire come abbia fatto ad assumere la sostanza stupefacente.

Il bambino è stato trovato positivo alla cannabis ed alla ricostruzione della vicenda risulta che intorno alle 20:30 di ieri, i suoi genitori hanno visto che il bambino non si risvegliava dal sonno così, preoccupati, hanno chiamato il 118 ed il piccolo è stato immediatamente trasportato all’ospedale Buzzi di Milano.

Dopo i primi esami e analisi, è arrivata la diagnosi. Negli esami del sangue il neonato è risultato positivo ai cannabinoidi. I genitori hanno subito smentito l’uso di droghe ma hanno spiegato di aver ospitato nei giorni precedenti un parente, ovvero lo zio del bambino, che è un consumatore di droga leggera.

Quindi per i medici l’ipotesi è che il piccolo abbia ingerito involontariamente qualche pezzettino di cannabis ma per il momento non c’è nessun indagato.

La famiglia vive nel quartiere arabo di San Siro in via Gabriele Abbiati a Milano, la mamma ha 31 anni ed è di origine croata mentre il padre di origine egiziana di 38 anni ed ha un lontano precedente per ricettazione ma la famiglia non versa in un particolare stato di degrado, però la polizia ha voluto indagare sul caso.

Purtroppo questa non è la prima volta che un bambino viene trasportato in ospedale per aver ingerito delle sostanze stupefacenti.

Qualche mese fa, sempre a Milano, un bambino era stato ricoverato nell’ospedale Buzzi perché aveva trovato e ingoiato la droga in un parco giochi. Il piccolo era apparso subito in condizioni gravissime e poco dopo addirittura le sue condizioni erano critiche. Anche in quel caso la polizia era intervenuta per indagare sulla vicenda.

Fortunatamente il piccolo di 20 mesi, dopo ore ed ore di convulsioni e crisi respiratorie a causa della droga che aveva nell’organismo, era riuscito a salvarsi.