Neonato scosso perché piangeva troppo. Genitori processati ieri.

Bimbo di due mesi piange troppo, il papà lo scuote per farlo smettere. Emorragia e trauma celebrale.

Molti ricorderanno l’episodio avvenuto a Rimini, lo scorso 2014. Ieri, 18 aprile, a distanza di tutto questo tempo, c’è stata la sentenza definitiva. Due genitori del posto, allora ventenni, sono stati accusati per maltrattamento su minore. Tutto ha avuto inizio quando il papà si è presentato al pronto soccorso, con il suo bambino di appena di mesi, tra le braccia, privo di sensi.

Il giovane continuava ad affermare che suo figlio, di punto in bianco, aveva smesso di piangere e non mostrava più segni di vita. Lo aveva lasciato sul lettone, il tempo di scaldare il biberon con il latte e quando era tornato, non respirava più. I medici, con urgenza immediata, vendendo che il neonato non rispondeva ad alcuno stimolo, lo hanno sottoposto agli esami necessari. Quest’ultimi hanno rivelato un’emorragia interna ed un trauma celebrale, sintomi dovuti, certamente, da un violento scuotimento. Da qui, i sospetti verso il ragazzo e il via alle indagini!  Dopo diversi interrogatori, il giovane è crollato ed ha raccontato la verità. Suo figlio piangeva sempre, la sua vita e quella della sua compagna, sua coetanea, non era più la stessa. Quel giorno voleva solo che smettesse di piangere, così lo ha scosso, ma in modo troppo violento. Il ragazzo si è addossato tutta la colpa, tenendo fuori la mamma del piccolo, ma le forze dell’ordine l’hanno ritenuta comunque responsabile. Il bambino oggi, è stato affidato ad un’altra famiglia e sta bene. Dopo l’incidente però, si è ritrovato a dover lottare con problemi all’occhio e alle orecchie, per fortuna non permanenti.

Il processo, come già riportato precedentemente, c’è stato nella giornata di ieri e i due ventenni, dovranno rispondere di: lesioni gravi e maltrattamenti familiari.

Valentina Broccoli è l’avvocato in difesa del neonato.

Immagini del web.

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