Nicola Feroleto ripreso dalle telecamere di sorveglianza

GABRIEL, il bambino morto strangolato dalla sua mamma. Trovato un video di sorveglianza. Crolla l'alibi del padre Nicola Feroleto.

Nuovi aggiornamenti riguardo le indagini del piccolo Gabriel, il bambino morto strangolato dalla sua mamma a Piedimonte San Germano, Cassino. Era il 17 aprile, quando Donatella di Bona vagava per la strada con suo figlio di circa due anni e mezzo in braccio, gridando che una macchina l’avesse investito, un pirata della strada, ma alla fine la verità è venuta fuori.

Troppe lagune nel suo racconto, nessun segno di investimento sul corpo del bambino. Alla fine la confessione: mamma Donatella lo ha strangolato perché non smetteva di piangere. Si era appartata con suo padre, Nicola Feroleto e il piccolo non permetteva loro di “consumare il loro amore”. Donatella ha affermato che Nicola si trovava con lei e che “non ha fatto nulla per impedirle di uccidere Gabriel”, ma sarebbe rimasto a guardare.

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In una seconda confessione, lo avrebbe incolpato di averlo ucciso lui. Nicola continua a ripetere che lui non c’entra nulla con l’omicidio di suo figlio, non era presente! Gabriel è nato fuori dalla sua attuale relazione con Anna. Donatella era la sua amante.

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Ieri, finalmente, una svolta alle indagini, che hanno smontato l’alibi dell’uomo. Si tratterebbe di un video, delle telecamere di sorveglianza di un’azienda del posto, che hanno “catturato” Nicola in un’ora che non combacia con il racconto del suo alibi! Gli inquirenti sono sempre più convinti che l’uomo fosse presente e abbia ucciso il bambino insieme a Donatella.

Sono state trovate anche tracce di sangue nel lettino di Gabriel. L’omicidio potrebbe essere avvenuto in casa e non su un prato, come dichiarato da Donatella.

I due si trovano attualmente in carcere e continuano ad incolparsi a vicenda per l’omicidio.

Le indagini sono ancora in corso e nei prossimi giorni arriveranno i risultati delle tracce di sangue, che confermeranno se appartengono o no al bambino. Troppe lagune nei racconti di questi due genitori.

Nicola aveva perfino chiesto alla sua compagna di coprirlo, dichiarando che nelle ore in cui è avvenuto l’omicidio, lui si trovava con lei, ma Anna si è rifiutata: “lo odio, mi fa schifo”.

Notizia in aggiornamento.