Noleggiare vestiti invece di venderli: l’idea controtendenza

Una donna ha deciso di noleggiare vestiti invece di venderli: idea controtendenza o vincente? Ecco la sua storia

Dopo che un recente sondaggio ha dimostrato che circa un quarto degli australiani ha buttato via un capo d’abbigliamento dopo averlo indossato solo una volta, l’imprenditrice Sarah Freeman è rimasto così scioccata che ha deciso di noleggiare vestiti invece di venderli.

Nello specifico, ha fondato una “biblioteca di vestiti” a Sydney, dove i clienti possono noleggiare vestiti invece di acquistarli; in questo modo, puoi ancora indossarli solo una volta senza sprecarli.

“La società di oggi sembra portarci a indossare  abiti come se fossero preservativi – ha detto Sarah – ma non è così che dovrebbero essere progettati i vestiti”. Eppure le statistiche supportano ciò che Sarah sta dicendo; la ricerca della società di consulenza McKinsey & Company suggerisce che la produzione globale di abbigliamento sia raddoppiata tra il 2000 e il 2014.

Uno dei principali vantaggi dell’idea di Sarah è che non solo è un ottimo modo per ottenere fantastici abiti firmati ad un prezzo accessibile, ma è anche un bene per l’ambiente. Rispetto ad un normale negozio di abbigliamento, l’azienda di Sarah non consuma quasi nulla.

Ma come funziona esattamente? Semplice: i clienti possono pagare una quota di abbonamento mensile (proprio come con un account Netflix) e godersi da 4 a 6 capi di abbigliamento al mese. Possono anche acquistare gli articoli a titolo definitivo con l’incentivo di aliquote ridotte.

In più, se i membri vogliono guadagnare un po’ di denaro in più, possono vendere i propri vestiti in consegna. L’idea è sicuramente originale, ma c’è da vedere se prenderà piede e se riuscirà ad abbattere gli ormai consolidati ritmi consumistici.