Nuova testimonianza sulla scomparsa di Marta Di Nardo: “Si è presentata chiedendo di dormire da me, ma io non ho aperto”

Non voleva dormire nella sua abitazione, il racconto di un amico di Marta Di Nardo: "Io non ho aperto e sono tornato a dormire"

Continuano le indagini sul delitto di Marta Di Nardo, la donna 60enne scomparsa e poi trovata senza vita nell’appartamento del vicino di casa Domenico Livrieri.

trovata senza vita Marta Di Nardo

La notte della scomparsa, lo scorso 4 ottobre, Marta Di Narda avrebbe provato a telefonare a diverse persone. Un testimone ha raccontato che si sarebbe presentata anche a casa sua, ma lui non le avrebbe aperto la porta per via dell’ora tarda. Si tratta di un conoscente 72enne, che ha dichiarato:

Quella notte ho ricevuto una chiamata da Marta. Io dormivo, era quasi l’una. Poi si è presentata a casa a suonare il campanello. Aveva la voce più alta del solito, mi ha chiesto di poter dormire da me. Ma a quell’ora io non ho aperto e sono tornato a dormire. Non mi sembrava in pericolo o che avesse bisogno d’aiuto. Le ho detto che a quell’ora non avrei fatto entrare nessuno in casa. Due giorni dopo ho provato a chiamarla, il telefono era spento. Non mi ha richiamato, ma non ho dato peso alla cosa, ho pensato si fosse offesa per quella notte. Ora mi sento in colpa, forse aveva bisogno d’aiuto e io non me ne sono accorto.

L’uomo ha rilasciato la sua testimonianza, chiedendo di rimanere nell’anonimato. Le sue parole sono state riportate dalla testata giornalistica Il Giorno.

trovata senza vita Marta Di Nardo

L’ultima conversazione telefonica della vittima risale al 4 ottobre, alle 8:28. È stato proprio Domenico Livrieri a chiamarla, ha spiegato agli inquirenti di averlo fatto perché doveva ridarle 20 euro. Proprio con questa scusa l’ha attirata in casa sua. Hanno parlato sul bordo del letto, poi il vicino l’ha aggredita con un coltello da cucina. Secondo la sua confessione, in seguito ha nascosto il corpo sotto il letto e si è introdotto in casa sua alla ricerca dei codici delle sue carte. Aveva bisogno di soldi. Nei giorni successivi, con la stessa arma, ha tagliato il corpo di Marta Di Narda e lo ha nascosto, avvolto in due coperte, nella botola della cucina.

Mi dispiace di aver ucciso Marta, è colpa dei miei familiari, perché non mi aiutavano. Mi serviva il suo bancomat.

vicino Marta Di Nardo

L’uomo è stato incastrato dagli altri vicini di casa, che dopo la notizia della scomparsa di Marta Di Nardo, lo hanno visto entrare ed uscire dall’appartamento della donna con tanto di chiavi. Domenico Livrieri è un pregiudicato condannato nel 2012 per sequestro e abuso di persona. Il giudice aveva disposto la reclusione in una struttura psichiatrica giudiziaria, ma l’uomo era a piede libero per “mancanza di disponibilità“. Livrieri era in cura anche per problemi di tossicodipendenza.