Nuovi aggiornamenti sul decesso della piccola Sofia
Gli inquirenti hanno scoperto nuove informazioni sul caso di Sofia, la bimba morta annegata in piscina. Ecco cosa è successo...
Per gli inquirenti spuntano nuove piste, sul caso del decesso della piccola Sofia Bernkopf, di soli dodici anni. Purtroppo è deceduta nell’ospedale di Massa, che si trova a Marina di Pietrasanta. Pochi giorni fa, ci sono stati i suoi funerali ed una grande folla commossa, si è unita al dolore dei suoi genitori, che hanno perso la loro amata bambina.
Secondo diverse notizie che sono state rese pubbliche, la ragazzina è morta a causa di un gioco innocente che stava facendo con i suoi coetanei.
Sofia stava facendo una gara di apnea con i suoi amici, quando all’improvviso si sarebbe incastrata con i capelli nel bocchettone della piscina.
Da quel momento, per lei, è iniziata la corsa in ospedale e tre lunghi giorni di agonia per lei e per i suoi genitori, che alla fine si sono conclusi con la sua morte. La madre ed il padre, entrambi dentisti, hanno dichiarato che i medici dell’ospedale di Massa, hanno provato a fare di tutto, ma ogni loro tentativo è stato vano.
Oltre a questo, però, gli indagati per questo caso rimangono comunque, gli assistenti bagnanti ed i responsabili della struttura, chiamati Edo Cafissi, le figlie Elisabetta e Simonetta, i loro mariti Mario Bianchi e Giampiero Livi ed anche i due bagnini, Emanuele Fulceri e Thomas Bianchi.
In più, gli inquirenti hanno anche scoperto che sono spariti i filmati delle telecamere di sorveglianza della struttura Texas, di Marina di Pietrasanta.
Per questo motivo la Procura di Lucca, ha deciso di aprire una nuova indagine, verso una multinazionale di tecnologia ed informatica. Saranno indagati per distruzione di prove ed anche per aver dichiarato il falso.
Dopo l’autopsia effettuata sul corpo della piccola Sofia, lo scorso sabato, sembrerebbe che sia stata esclusa l’ipotesi della congestione, ma per il momento le forze dell’ordine non hanno ancora confermato queste notizie.
Ci saranno ulteriori aggiornamenti su questo caso.
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Fonte: La Nazione