Occhio a questo messaggio d’allarme che riceveranno tutti gli italiani

I primi a riceverlo sono stati i cittadini della Toscana poi toccherà anche a tutti gli altri.

Nei giorni scorsi i cittadini residenti in Toscana hanno ricevuto sul proprio cellulare un messaggio di allerta. Si tratta di un test del nuovo servizio IT-alert che sta sperimentando la Protezione civile.

“Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario” – il contenuto della notifica. Il messaggio blocca tutte le funzionalità del cellulare fino a quando il titolare dello smartphone non lo sblocca cliccando sull’apposita notifica.

It-alert
Fonte: web

Il nuovo sistema It-Alert sarà in fase di sperimentazione in tutta Italia e se il test andrà a buon fine dal 2024 potrebbe entrare ufficialmente in vigore. Si tratta di un sistema che invia un allarme su tutti i cellulari di una specifica zona in caso di pericolo come calamità naturali, incendi o terremoti. Il messaggio avviserà la popolazione del pericolo, del grado e le istruzioni su come comportarsi.

Lo scorso 28 giugno il test è partito in Toscana, nei prossimi giorni toccherà ad altre regioni ma entro il 2023 il test sarà effettuato in tutta Italia. Le prossime date del test sono: 30 giugno Sardegna, 5 luglio Sicilia, 7 luglio Calabria, 10 luglio Emilia-Romagna. 

 “La trasmissione via cellulare è gratuita e anonima: non è necessario registrarsi e il proprio numero rimane sconosciuto. Non ci sono dunque implicazioni sulla privacy perché non viene acquisito alcun dato personale. Quando la notifica di IT-alert arriva sul dispositivo blocca temporaneamente tutte le altre funzionalità del cellulare” – ha spiegato la Protezione Civile nel presentare il servizio.

La Protezione Civile invita poi tutti a compilare un questionario dopo aver ricevuto il messaggio per indicare la propria esperienza e se ci sono stati problemi. In questa fase di test il dipartimento vuole raccogliere quante più testimonianze possibili proprio per capire se il servizio funziona o meno.