Omicidio Cerciello Rega, indagato il comandante per falso

Omicidio Mario Cerciello Rega, è stato indagato per falso il comandante Sandro Ottaviani. Ecco cosa sta succedendo.

Omicidio Mario Cerciello Rega, è stato indagato per falso il comandante Sandro Ottaviani. Ecco cosa sta succedendo.

Novità sull’omicidio di Mario Cerciello Rega, il luogotenente Sandro Ottaviani, capo della Stazione Farnese, avrebbe mentito.

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L’uomo avrebbe dichiarato in una relazione di aver ricevuto da Andrea Varriale mentre si trovava in ospedale la notte dell’omicidio, la sua pistola di servizio.

Le indagini hanno scoperto che entrambi i militari erano disarmati quella notte, motivo per cui, la relazione firmata da Ottaviani è falsa.

Continua ad allargarsi sempre più l’inchiesta sull’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. La procura di Roma ha aperto un fascicolo per il reato di falso che contiene la relazione che riguarda proprio il capo della Stazione Farnese che ha dichiarato di aver ricevuto la pistola di Andrea Varriale mentre si trovava in ospedale la notte dell’omicidio del collega.

È ormai noto per tutti che i due colleghi Andrea Varriale e Mario Cerciello Rega, quella notte non avevano la loro arma di servizio.

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Ottaviani dunque avrebbe mentito, forse per coprire il sottoposto facendo dichiarare con certezza al comandante provinciale dell’arma, durante la conferenza stampa, che quella notte Varriale fosse armato mentre Cerciello no.

Ora la posizione del capo della Stazione Farnese è al vaglio ma non si esclude l’archiviazione.

Intanto si aggrava la posizione di Natale Hjort, uno dei due turisti americani che sono stati arrestati per l’omicidio del carabiniere. Il 19enne ha rinunciato all’udienza davanti al Tribunale del Riesame ed i suoi difensori hanno dichiarato che si tratta di una scelta motivata dalla necessità di studiare il nuovo materiale depositato nel fascicolo e anche perché in questi giorni potranno arrivare nuove prove a carico dei loro clienti.

Mario Cerciello Rega

Natale quindi resta in carcere. Il suo avvocato, Francesco Petrelli, ha spiegato: “Una decisione perché la Procura ha depositato nuovi atti al ridosso dell’udienza e il nostro assistito ne ha avuto conoscenza dalla tv. La Procura inoltre ci ha comunicato che c’è ancora attività istruttoria in corso e noi a serve tempo per analizzare con i nostri consulenti i documenti agli atti”.