Omicidio Elena Ceste, Buoninconti chiederà la revisione del processo

Dopo la condanna di 30 anni per l'omicidio di Elena Ceste, Michele Buoninconti chiederà la revisione del processo. Questa scelta è stata fatta dal Pool difensivo del marito di Elena.

Dopo la condanna di 30 anni per l’omicidio di Elena Ceste, Michele Buoninconti chiederà la revisione del processo. Questa scelta è stata fatta dal Pool difensivo del marito di Elena.

Eugenio D’Orio, biologo e genetista forense, ha spiegato che ci sono degli elementi genetici che non sono stati rilevati dalla Procura durante l’indagine e questa richiesta potrebbe essere presentata nei primi mesi del 2020.

Michele Buoninconti sta scontando in carcere la sua condanna definitiva a 30 anni di reclusione per l’omicidio di sua moglie Elena Ceste, avvenuto nel 2014 in provincia di Torino a Castiglione d’Asti.

L’uomo ha perso anche la potestà genitoriale dei 4 figli avuti con sua moglie e si trova in carcere ad Alghero dove sta conducendo i suoi studi in economia.

Secondo alcune indiscrezioni, questa si tratterebbe di una nuova indagine scientifica condotta dalla Falco Investigazioni: “Ci sono elementi genetici che le attività d’indagine della Procura non hanno rilevato queste tracce verranno a breve analizzate da noi“, ha spiegato a Fanpage Eugenio d’Orio, Biologo e genetista forense, Presidente dell’Associazione-Unione dei Biologi Forensi Italiani.

Uni degli investigatori, Davide Cannella, ha spiegato: “Stiamo lavorando a una tesi alternativa a quella sostenuta dalla sentenza sia per quel che attiene la scomparsa, sia per quel che attiene il ritrovamento“.

Per tre gradi di giudizio, la causa della morte di Elena Ceste è stata attribuita all’asfissia da strangolamento. Il cadavere è stato trovato dopo pochi mesi senza vestiti, nelle acque del rio Mersa.

Anna Vagli è la criminologa che in questi mesi si è occupata di questa vicenda ed ha spiegato che Elena potrebbe essere stata vittima di un episodio psicotico e per questo motivo si sarebbe allontanata senza indossare alcun vestito dalla sua abitazione.

I figli di Michele Buoninconti non hanno mai creduto all’innocenza del padre e tutt’oggi continuano a non voler avere alcun tipo di contatto con lui.