Omicidio Elisa Bravi: la confessione di Riccardo Ponti

RAVENNA Elisa, morta strangolata, mentre le sue bambine dormivamo. Il marito, Riccardo Ponti confessa. Ecco cosa ha detto alle forze dell'ordine.

L’omicidio di Elisa Bravi, la donna di 31 anni di Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, occupa le prime pagine di tutte le testate giornalistiche. La donna è stata uccisa, strangolata, da suo marito, Riccardo Ponti, un uomo di 38 anni che stava diventando un vigile del fuoco. È stato proprio quest’ultimo a chiamare i soccorsi e poi le forze dell’ordine.

Riccardo ha chiamato i suoceri, i genitori di Elisa e poi si è autodenunciato: “Elisa è morta, l’ho uccisa io”.

Ha confessato alle forze dell’ordine che avevano appena messo a letto le loro bambine, due figlie, una di 6 e una di 7 anni e poi erano andati a dormire. Ad un certo punto, qualcosa ha preso possesso dell’uomo, un senso di rabbia  ha scritto le mincontrollabile. Riccardo ha stretto le mani intorno al collo di sua moglie, che ha tentato di liberarsi, dimenandosi, ma alla fine ha smesso di respirare.

Quando Ponti si è reso conto che Elisa stava per morire, ha tentato di rianimarla ma ormai era già troppo tardi.

Ha chiamato i suoceri ed ha confessato loro quello che aveva fatto, poi ha chiamato i paramedici del 118.

Le due bambine non sono ancora a conoscenza di ciò che è successo e per il momento sono state affidate ai nonni e ai servizi sociali del posto.

Sembrerebbe che la lite tra Elisa e Riccardo sia iniziata per via di alcuni problemi cardiaci dell’uomo. Sua moglie stava pretendendo che lui andasse in ospedale a farsi curare. Era diverso tempo, che la rabbia di Riccardo prendeva possesso del suo corpo. Qualche mese prima, la coppia si era anche recata da un medico specialista, che però non era servito a loro rapporto.

Quello di Elisa Bravi è un altro femminicidio, questa volta però l’assassino si è assunto le sue responsabilità e si è autodenunciato alle forze dell’ordine.