Omicidio Sacchi, il Riesame: “Anastasiya e Princi spacciavano a una vasta clientela”

Il Tribunale del Riesame è convinto: Anastasia Kylemnyk e Giovanni Princi spacciavano droga a una vasta clientela.

Sull’omicidio di Luca Sacchi, il Tribunale del Riesame ne è convinto: Anastasia Kylemnyk e Giovanni Princi spacciavano droga a una vasta clientela.

I giudici della Libertà hanno ribadito l’obbligo di firma per la giovane ragazza e fidanzata di Luca Sacchi di origine russa accusata del tentativo di acquisto di un ingente quantitativo di droga.

Per i giudici sussistono pacificamente gravi indizi anche a carico di Anastasiya in ordine al reato a lei ascritto.

Il Tribunale del Riesame di Roma per Anastasia Kylemnyk, “prende atto della misura applicata dal gip su richiesta del pm (motivata con l’assenza di pregressi coinvolgimenti in episodi inerenti stupefacenti), allo stato appena sufficiente a mantenere un controllo su di lei per prevenire il pericolo di reiterazione del reato”.

La Procura ha chiesto ed ottenuto il giudizio immediato per la fidanzata di Luca Sacchi e per l’amico d’infanzia Giovanni Princi così come per le altre tre persone coinvolte nell’omicidio che sono Marcello Del Grosso e Paolo Pirino ritenuti gli autori materiali dell’omicidio.

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Nelle motivazioni del Tribunale si legge ancora: “Sussiste un concreto pericolo di reiterazione del reato in ragione delle modalità del fatto e della personalità degli indagati anche a prescindere dagli esiti drammatici di quanto accaduto quella sera, l’acquisto di ben 15 kg di marijuana denota uno stabile inserimento negli ambienti della droga da parte degli indagati che evidentemente riforniscono ad una larga clientela, tenuto conto dell’ingente quantitativo della droga acquistata. Si tratta di un’attività che certo non è episodica ma che viene svolta con abitualità”.

Per il tribunale di Roma Anastasiya sarebbe coinvolta nell’acquisto della droga, lei e Giovanni Princi sono stati indagati a seguito della vicenda che ha visto la morte del giovane ragazzo romano ucciso da un colpo di pistola sparato per strada da Valerio Del Grosso, il presunto killer del 24enne.

Il Pubblico Ministero ha accertato che Giovanni Princi “abbia avuto un ruolo se non di leader, di certo di promotore della trattativa e della conclusione dell’affare”. Per il suo comportamento davanti agli inquirenti e “per essersi avvalso della facoltà di non rispondere, ha dimostrato di non voler interrompere i rapporti con gli ambienti criminali di riferimento, in prospettiva di futuri affari”.