Omicidio Sara Di Pietrantonio: ergastolo per Vincenzo Paduano

Omicidio Sara Di Pietrantonio, l'ex fidanzato è stato condannato all'ergastolo.

Omicidio Sara Di Pietrantonio, l’ex fidanzato Vincenzo  Paduano è stato condannato all’ergastolo.

Il ragazzo si trova in carcere dopo aver dato alle fiamme e ucciso la sua ex il 29 maggio del a Roma in via della Magliana, i giudici della Corte d’Assise d’Appello lo hanno condannato all’ergastolo ieri dopo che lo scorso aprile, la Cassazione lo aveva disposto un processo d’appello bis.

Vincenzo Paduano è stato condannato per due reati, quello di omicidio pluriggravato e per stalking.

Sara Di Pietrantonio aveva solo 22 anni quando quella notte del 29 maggio di tre anni fa venne strangolata e data alle fiamme dal suo ex fidanzato Vincenzo Paduano. La mattina seguente, all’alba, giunse la segnalazione di un’auto in fiamme e i vigili del fuoco che erano intervenuti, trovarono all’interno dell’auto il corpo senza vita e quasi del tutto carbonizzato della ragazza.

Dopo aver ascoltato i familiari e gli amici di Sara, in breve tempo gli agenti di Polizia riuscirono ad individuare Vincenzo Paduano.

La loro relazione era finita ma il ragazzo continuava a perseguitare Sara. Fin da subito le indagini si concentrarono sull’ex fidanzato perché non si era ancora rassegnato alla fine della loro storia. Quando fu fermato, confessò subito di aver ucciso Sara per gelosia.

Secondo le ricostruzioni, il ragazzo quella notte era di turno come vigilantes e lasciò il posto di servizio per raggiungere la casa del ragazzo che Sara stava frequentando.

Aspettò che la ragazza lo accompagnasse a casa e iniziò a seguirla, a quel punto la raggiunse e la costrinse a fermarsi. Una volta bloccata, l’aggredì dandola alle fiamme. Ieri Paduano è stato condannato all’ergastolo.

Il commento della mamma di Sara Di Pietrantonio:

“Sara non ce la riporta più nessuno, nemmeno dieci ergastoli. Spero che tutto questo dolore possa servire per altre ragazze, altre donne che si trovano in questa difficile situazione dello stalking psicologico. La Corte ha fatto oggi qualcosa per gli altri, è stato riconosciuto lo stalking come reato autonomo dall’omicidio e punito in presenza di una violenza invisibile”