Omicidio Sofia Stefani, arrivata la decisione su Giampiero Gualandi: cosa succederà ora 

Giampiero Gualandi ha sempre sostenuto di non aver ucciso intenzionalmente la 33enne ex collega ed ex compagna Sofia Stefani

L’uomo arrestato per l’omicidio di Sofia Stefani resta in carcere. Giampiero Gualandi, il 62enne ex capo della polizia locale di Anzola Emilia (Bologna), non beneficerà di alcuna scarcerazione e rimarrà detenuto in custodia in carcere.

Omicidio Sofia Stefani, Gualandi resta in carcere

Gualandi è accusato di aver commesso l’omicidio intenzionale della donna di 33 anni con cui aveva una relazione e che era sua ex collega, appunto, Sofia Stefani. Il tribunale della Libertà a Bologna ha respinto il suo appello contro la decisione del giudice che aveva disposto la misura di custodia cautelare della carcerazione.

Omicidio Sofia Stefani, Gualandi resta in carcere

Sofia Stefani è deceduta il 16 maggio all’interno degli uffici della polizia locale proprio dopo aver visto, per l’ultima volta, Gualandi. L’uomo ha sempre sostenuto di non aver ucciso intenzionalmente la 33enne. Gualandi, da diverse settimane, sostiene che si sia trattato di un incidente, parlando a ogni occasione di un colpo di pistola partito accidentalmente durante una colluttazione.

Gli inquirenti non la pensano affatto così. La Procura ritiene che si tratti di omicidio volontario e il giudice ha confermato questa ipotesi. Per questo, non poteva che rimanere in carcere, stando alla decisione del giudice. “L’accettazione della richiesta di custodia cautelare per Giampiero Gualandi da parte del Tribunale del Riesame conferma la validità delle argomentazioni della Procura”, afferma l’avvocato Andrea Speranzoni, che rappresenta la famiglia della vittima.

Omicidio Sofia Stefani, Gualandi resta in carcere

L’avvocato, infatti, sostiene che l’omicidio di Sofia Stefani sia avvenuto negli uffici della polizia locale di Anzola dell’Emilia, quello dove lavorava Gualandi, e che sia stato un atto perfettamente intenzionale. “Le prove attuali supportano la versione presentata dall’accusa”, afferma Speranzoni.

Si aspettano ancora i risultati conclusivi delle indagini della Procura di Bologna e del nostro team di consulenti, per questo ci saranno altri elementi importanti che aiuteranno a risolvere ogni zona dìombra del caso. “Come difensore della famiglia di Sofia Stefani, garantirò la massima attenzione a ogni dettaglio, contribuendo al cammino verso la giustizia, l’unica risposta adeguata di fronte alla violenza di questo omicidio”. Le parole dell’avvocato, chiaramente, non lasciano spazio di manovra per pensare a un incidente o a un atto involontario.