Omicidio Ugo Russo, la richiesta del padre: “ai funerali donate soldi all’ospedale Pellegrini”
Il padre di Ugo Russo, il 15enne che ha perso la vita a Napoli, ha chiesto ai partecipanti al funerale di non portare fiori ma donazioni all'ospedale Pellegrini
Omicidio Ugo Russo, la particolare richiesta del padre, Vincenzo Russo, ha ricevuto il consenso popolare. L’uomo ha chiesto a tutti quelli che volessero partecipare ai funerali del figlio di non portare dei fiori. In cambi, Vincenzo Russo, ha incoraggiato le persone a donare dei soldi all’ospedale Pellegrini, il cui Pronto Soccorso è stato devastato dagli amici e dai familiari del quindicenne ucciso.
Vincenzo Russo, il padre del ragazzo di 15 anni che ha perso la vita in via Generale Orsini a Napoli, è tornato a parlare del figlio e di quello che è accaduto nella notte del 1 marzo. I funerali di Ugo Russo dovranno attendere perché il pm ha disposto l’autopsia sul corpo del quindicenne. In attesa, però, il padre Vincenzo Russo ha chiesto a tutti quelli che volessero partecipare ai funerali di fare un bel gesto: donare i soldi all’ospedale Pellegrini di Napoli.
Questa sua richiesta è sicuramente un gesto da lodare. Non dimentichiamo che il Pronto Soccorso dell’Ospedale Pellegrini di Napoli era stato devastato da un gruppo di amici e di familiari di Ugo Russo, subito dopo aver saputo del decesso del quindicenne. In seguito anche la caserma Pastrengo di Napoli era stata presa di mira da alcune persone che hanno sparato dei colpi verso l’edificio.
Nelle tasche del quindicenne erano stati trovati due oggetti di valore che avevano patto pensare agli inquirenti a una rapina. Si tratta di una catenina d’oro e di un Rolex. Vincenzo Russo, però, ha voluto precisare che la catenina era del figlio e non era stata dunque rubata. Non ha saputo spiegare, però, la presenza del Rolex.
Ricordiamo che la tragedia si era consumata nel quartiere Santa Lucia, nel cuore della notte. Ugo Russo e un suo complice di 17 anni avevano tentato di rapinare un carabiniere di 23 anni fuori servizio e lui aveva reagito sparando 3 colpi. Ad avere la peggio è stato il quindicenne che è stato raggiunto da un colpo al torace e uno alla nuca.
L’avvocato difensore del carabiniere ha detto in un’intervista rilasciata a Fanpage.it:
“Il mio assistito è molto dispiaciuto di quello che è successo. La magistratura sta facendo il suo corso. Noi siamo fiduciosi e sereni che venga accertata quella che è la verità: un comportamento professionalmente impeccabile”.