“Ora sappiamo come sono morti”, coppia trovata mummificata nella villa: dopo mesi di mistero e indagini approfondite ora la verità
Coniugi trovati mummificati a Montericco, la causa della morte è un'intossicazione da monossido di carbonio. Testamenti rivelano che i beni andranno al Wwf, di cui erano soci.
Un caso che ha suscitato grande interesse e preoccupazione in Italia è quello dei coniugi trovati mummificati nella loro villa a Montericco. Dopo diversi mesi dal ritrovamento dei corpi di Marco Steffenoni e Maria Teresa Nizzola, sono emerse nuove rivelazioni che offrono ulteriori dettagli sulla loro tragica fine. Per comprendere appieno la situazione, è necessario esaminare la loro storia e le circostanze che hanno portato a questo drammatico epilogo.

Per più di vent’anni, Marco e Maria Teresa hanno scelto di vivere in isolamento nella loro villa a Montericco, distaccandosi completamente dalla vita sociale. La coppia ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla reciproca compagnia, circondati dalla tranquillità della natura, in una località caratterizzata da colline che separano la città da Negrar. La loro morte, avvenuta in un contesto di silenzio e solitudine, è stata attribuita a un’intossicazione da monossido di carbonio, come confermato dal medico legale che ha seguito il caso.
La scoperta dei corpi avvenne in un contesto inquietante. Il 15 marzo, un gruppo di giovani appassionati di esplorazione urbana ha trovato i coniugi già mummificati, circa tre mesi dopo la loro morte. La villa appariva trascurata, con segni evidenti di abbandono: la cassetta della posta era piena di corrispondenza non raccolta, tra cui lettere e bollette. Maria Teresa è stata trovata seduta su una poltrona nel salotto, mentre Marco giaceva nella camera da letto al primo piano.
Dai dettagli emersi, sembra che Maria Teresa sia deceduta per prima, mentre si trovava davanti al camino, da cui proveniva il gas tossico. L’alta temperatura aveva accelerato il processo di disidratazione, rendendo impossibile la raccolta di campioni di sangue utili per la misurazione del monossido. Successivamente, Marco ha subito un arresto cardiaco a causa dell’intossicazione, con una concentrazione di monossido nel sangue che ha raggiunto il 42%.
Le indagini e i risultati dell’autopsia, effettuata quasi otto mesi dopo il decesso e cinque mesi dopo il ritrovamento, hanno escluso la responsabilità di terzi, portando la procura a considerare l’archiviazione del caso. Tuttavia, le conclusioni dell’indagine hanno avuto ripercussioni significative sul tema dell’eredità. Infatti, si è scoperto che i coniugi avevano disposto di tutti i loro beni a favore del Wwf, di cui erano soci fin dagli anni Ottanta. Marco aveva un testamento formalmente depositato, mentre Maria Teresa aveva redatto più di uno, ma le tempistiche della loro morte hanno avuto un ruolo cruciale nell’assegnazione dell’eredità.
La successione dei fatti ha determinato che, essendo Maria Teresa deceduta prima di Marco, quest’ultimo ha ereditato i beni della moglie, che ora andranno a confluire nell’asse destinato all’associazione ambientalista. Il Wwf si occuperà anche delle spese per il funerale e della sepoltura di Maria Teresa nella cappella di famiglia nel Mantovano. Tuttavia, la mancanza di dati certi sul tasso di monossido nel sangue di Maria Teresa potrebbe portare a contestazioni da parte di eventuali parenti che potrebbero rivendicare una parte dell’eredità.
La storia di Maria Teresa e Marco è segnata da una vita condivisa e da scelte personali che li hanno portati a ritirarsi dalla società. Maria Teresa si era trasferita a Verona in gioventù per motivi di studio, dove aveva conosciuto Marco, laureato in Medicina e Chirurgia. Dopo aver aperto uno studio odontoiatrico nel centro storico di Verona, la coppia ha scelto di ritirarsi dal mondo, vivendo una vita caratterizzata da viaggi e attività di beneficenza. Secondo le dichiarazioni di Paolo Steffenoni, fratello di Marco, la coppia ha avuto una vita ricca di esperienze e ha sempre avuto un amore profondo per la natura e gli animali. La loro scelta di vita, sebbene poco convenzionale, merita rispetto e comprensione.