Oristano, Chiara Carta uccisa dalla mamma: il legale del padre spiega il possibile movente

Oristano, le parole del legale del papà di Chiara Carta, che spiega il possibile movente dietro il delitto

Sono ancora in corso tutte le indagini per il triste delitto di Chiara Carta, la 13enne che ha perso la vita per mano di sua madre. Quest’ultima, da ciò che è emerso, da ormai diversi anni aveva problemi psichici e negli ultimi tempi era riuscita ad ottenere l’affidamento della figlia, grazie ad un certificato medico.

legale chiara

Piero Carta, il papà della ragazzina, in questo momento è distrutto dalla perdita improvvisa. Aveva solo quella figlia e negli ultimi tempi si erano riavvicinati. A spiegare cosa è successo, è stato proprio il legale dell’uomo. Filippo Cogotti, sull’accaduto in un’intervista con l’Unione Sarda, ha detto:

Eravamo consapevoli dello stato di disagio della donna e già dal 2015, dopo il suo ricovero per problemi psichici, avevamo presentato istanza perché venisse dichiarata incapace di intendere e di volere.

Ma l’istanza è stata rigettata perché la donna ha presentato un certificato medico che la dichiarava idonea all’affidamento della figlia.

legale chiara

Chiara si era avvicinata di nuovo al padre ed era nostra intenzione ad aprile, quando sarebbero decorsi i termini del divorzio, presentare una nuova istanza di affido.

Ma c’è anche dell’altro: Chiara al compimento dei 14 anni, il prossimo 24 marzo, avrebbe potuto esprimere la sua preferenza davanti al Giudice e decidere se stare con la madre o il padre.

Il delitto di Chiara Carta, commesso da sua madre

I fatti sono avvenuti intorno alle 13.30 di sabato 18 febbraio. Precisamente nell’abitazione che si trova nella frazione di Silì, nel comune di Oristano. I vicini hanno detto di aver sentito della urla, ma non si sono allarmati poiché accadeva spesso.

Un passante solo pochi minuti dopo ha visto la mamma agonizzante sulla strada. Da lì è partito l’allarme ai sanitari. Tuttavia, solo dopo l’arrivo del papà di Chiara, è emersa la triste realtà. La 13enne era senza vita nel bagno di casa.

legale chiara

Monica Vinci, la madre, l’ha colpita alla schiena con circa 20 fendenti e poi ha messo fine alla sua vita, usando un cavetto. Il possibile movente dietro questo delitto è proprio la possibilità che la figlia a breve, avrebbe potuto decidere di andare con il papà. Per questo lei avrebbe potuto perdere il mantenimento e la casa.