Oristano, Monica Vinci durante l’interrogatorio con il Gip non ha risposto
Oristano, il primo interrogatorio di Monica Vinci, la mamma accusata di aver ucciso sua figlia 13enne Chiara
Nella giornata di ieri, venerdì 24 febbraio, si è tenuto il primo interrogatorio di Monica Vinci, la donna di 52 anni accusata di aver messo fine alla vita di sua figlia Chiara. Si trova ricoverata in ospedale dallo scorso sabato 18 febbraio, poiché dopo il delitto ha provato a togliersi la vita.
Nella giornata di giovedì, tante persone hanno scelto di essere presenti nella chiesa di Silì, per un ultimo saluto alla 13enne, che ha perso la vita per mano di sua madre.
Monica Vinci dopo aver commesso il delitto, ha deciso di compiere un gesto estremo su sé stessa. Si è gettata dalla balcone della casa al primo piano.
Un passante e una vicina, vendendola a terra esanime, hanno chiesto il tempestivo intervento dei sanitari ed anche dell’ex marito. Quest’ultimo, arrivato in casa, una volta entrato in bagno, ha fatto la straziante scoperta.
La sua unica figlia purtroppo era a terra, ormai senza vita. Dall’autopsia è emerso che sono circa 30 i fendenti che la madre le ha inferto sulla schiena, che le hanno causato un’emorragia. All’arrivo dei medici per lei non c’era più nulla da fare.
Le condizioni di Monica Vinci e l’interrogatorio
Le condizioni di Monica Vinci non sono mai apparse molto gravi. Ha riportato un trauma al bacino, ma i medici per precauzione l’hanno tenuta sempre sedata.
Nella giornata di ieri, il Gip si è presentato nella sua stanza dell’ospedale San Martino di Oristano, per interrogarla. Tuttavia, lei si è mostrata sempre con gli occhi chiusi e senza alcun segnale di consapevolezza.
Per questo motivo, il Giudice ha deciso di rimandare, in attesa che le sue condizioni migliorino. La riascolterà quando sarà in grado di capire e di reagire alle domande che le verranno sottoposte.
Il movente dietro questo delitto sembra essere ancora avvolto nel mistero. Il legale del suo papà ha spiegato che, forse, lo ha fatto perché ad aprile, dopo il 14esimo anno della figlia, quest’ultima avrebbe potuto scegliere con chi andare a vivere.