Palermo, carabiniere Giovanni Lo Faro trovato senza vita in caserma

Palermo, il corpo del carabiniere Giovanni Lo Faro è stato trovato senza vita in caserma dai colleghi; sembra si sia trattato di un gesto volontario

Palermo, un carabiniere è stato trovato senza vita in caserma sabato 26 ottobre. Giovanni Lo Faro, 43 anni, era un Appuntato scelto dell’Arma, aveva una compagna che 17 mesi fa le aveva regalato una bambina. Sembra che il carabiniere si sia tolto la vita. Sconosciuto il motivo del gesto.

Giovanni Lo Faro era un giovane Appuntato scelto dell’Arma e faceva parte del nucleo Radiomobile di Palermo. Era stato trasferito dal 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia di Gorizia dove aveva prestato servizio per un lungo periodo.

Chi lo conosceva lo descrive come una persona normale e tranquilla che non aveva mai mostrato segnali preoccupanti di insofferenza. Un fulmine al ciel sereno per i colleghi e i familiari che non riescono a spiegarsi in gesto fatto dal militare.

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Il suo corpo senza vita è stato trovato dai colleghi nel pomeriggio del 26 ottobre che hanno chiamato il 118. Per Giovanni Lo Faro, ormai, non c’era più nulla da fare e i medici hanno potuto solo costatare l’ora del decesso. L’appuntato scelto dell’Arma ha scelto di mettere fine alla sua vita sul posto di lavoro ma non ha lasciato alcun messaggio: si è suicidato, impiccandosi, nella caserma di corso Calatafimi di Palermo.

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Antonella Cortese, criminologa e vice presidente dell’Osservatorio nazionale dei diritti e della salute dei militari e forze dell’ordine, ha dichiarato visibilmente colpita dalla notizia di questa tragedia:

“Ormai sembra che indossare una divisa sia l’equivalente di mettersi addosso una pesante armatura con un soffocante elmo che limita lo sguardo attorno a noi e partire per una solitaria battaglia con la consapevolezza di non farcela già in partenza”.

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La criminologa ha aggiunto:

“Da tempo seguo attraverso l’Osservatorio il preoccupante fenomeno dei suicidi nelle forze armate. Almeno un caso a settimana, a volte di più. Una strage silenziosa delle divise che va fatta conoscere il più possibile”.

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Anche il SIM, Sindacato Italiano Militari, ha voluto esprimere il cordoglio per la tragica perdita:

“Giovanni era un giovane Appuntato Scelto dei Carabinieri, ben voluto da tutti, capace, serio e altamente professionale. Al 13° RGT Friuli Venezia Giulia di Gorizia sono ancora intorpiditi dalla triste notizia, proprio i colleghi dove Giovanni ha trascorso gran parte della propria carriera prima di approdare al Nucleo Radiomobile di Palermo, dove alla stessa stregua era già riuscito a catturare l’affetto e la stima da parte di tutti. Da nord a sud la notizia ha devastato i cuori di tutti i colleghi, che si stringono attorno la famiglia per lenire il dolore che deriva da questa infame tragedia. Un pensiero alla sua piccola di 17 mesi, alla compagna, alla famiglia tutta. La sua voglia di combattere l’aveva espressa anche associandosi al SIM Carabinieri, segno evidente di una voglia di rivendicare i diritti di chi, come lui, ha bisogno di attenzioni. Purtroppo nessun segnale premonitore, nulla che potesse far capire cosa aveva in mente, nulla da poter fare per Giovanni. Riposa in pace Caro Giovanni”.

Pochi giorni fa Franco Gabrielli, il capo della Polizia, aveva firmato una circolare in cui chiedeva agli agenti di “non dogliarsi via chat e di stare attenti all’uso che si fa dei social”.

Pochi giorni fa, gli agenti di polizia sono scesi in strada per chiedere rispetto e sostegno. “Sosteneteci da vivi, non da morti” è stato il loro slogan che non possiamo non condividere.