Pamela Rosato, morta la violinista di Al Bano a Sanremo: l’artista aveva solo 42 anni
Lutto nel mondo della musica per la sua prematura scomparsa
Addio a Pamela Rosato: è morta la violinista di Al Bano, che con lui aveva suonato anche in un’edizione del Festival di Sanremo. L’artista aveva solo 42 anni. Domenica 26 giugno purtroppo è morta prematuramente a Senigallia, città dove era andata a vivere dopo il matrimonio: ne dà notizia la famiglia della violinista pugliese che da tempo lottava contro una malattia.
Pamela Rosato aveva solo 42 anni Da tempo, secondo quanto si apprende, lottava contro una terribile malattia, che domenica 26 giugno l’ha strappata via in giovane età all’affetto dei suoi cari. La violinista, di origini pugliesi, viveva a Senigallia, da quando si era sposata.
La donna 42enne è morta all’ospedale di Torrette di Ancona, dove i medici avevano deciso per il ricovero, dal momento che le sue condizioni di salute si erano particolarmente aggravate. Aveva compiuto 42 anni, festeggiando con i suoi cari, proprio due giorni prima che il suo cuore smettesse di battere.
Accanto all’artista di 42 anni sono sempre rimasti il marito Stefano Maltempi, la mamma Filomena, il papà Cosimo e la sorella Stefania, che hanno detto addio alla giovane donna morta per malattia in ospedale in provincia di Ancona.
Martedì 28 giugni si sono svolti i funerali nella chiesa di Cesanella, frazione di Senigallia. Mentre mercoledì 29 giugno alle 10 si svolge una seconda cerimonia funebre nella Chiesa Madre di Mesagne, città d’origine della violinista.
Pamela Rosato, morta la violinista di Al Bano
La donna di 42 anni era musicista, violinista e violista. Aveva ottenuto il diploma in violina con Ennio Catanese al conservatorio Tito Schipa di Lecce, continuando poi a formarsi e suonando con grandi orchestre.
Aveva anche partecipato insieme ad Al Bano al Festival di Sanremo, con l’orchestra Terra d’Otranto. Da un paio di anni insegnava violino alla scuola “Centro Studi Musicali” di Brindisi e nella scuola di musica della Fondazione “Anna Milanese” di Mesagne.