Paolo Calissano, prelievi dal conto prima della morte: scomparsi 70mila euro
Chi ha preso quei soldi dal conto dell'attore?
Nuove indagini sul caso di Paolo Calissano, per alcuni prelievi dal conto dell’attore che secondo la Guardia di Finanza di Genova appaiono sospetti. Prima del suo decesso, infatti, lui o qualcun altro avrebbe prelevato 70mila euro dal patrimonio bancario dell’interprete, il cui corpo è stato trovato privo di vita nella sua abitazione. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro su questi prelievi di denaro.
La Guardia di Finanza di Genova indaga da qualche settimana sulla gestione del patrimonio dell’attore genovese, trovato senza vita nella sua casa alla Balduina, all’età di 54 anni, il 30 dicembre del 2021.
Secondo gli inquirenti, l’attore avrebbe perso la vita per un’intossicazione da farmaci depressivi. Ma le indagini sul suo decesso continuano e ora la Guardia di Finanza ha formulato l’ipotesi di circonvenzione di incapaci per i prelievi sospetti di somme di denaro ingenti dal suo conto.
Negli anni che hanno preceduto il decesso il patrimonio dell’attore è stato speso. Le fiamme gialle vogliono capire chi gestisse le finanze dell’attore. Il Tribunale di Genova nel 2006 aveva disposto un’amministrazione di sostegno.
L’ipotesi su cui indagano gli agenti della Guardia di Finanza è quella ci circonvenzione di incapace. I finanzieri hanno già acquisito una serie di documenti. Scopo è capire qual era il ruolo dell’amministratore di sostegno, in seguito a una denuncia dei famigliari di Calissano.
Paolo Calissano e i prelievi dal conto sospetti: chi gestiva le sue finanze?
Per 13 anni l’avvocato Matteo Minna ha rivestito il ruolo di amministratore di sostegno dell’attore. E per 15 anni ha anche difeso Paolo Calissano. Il legale, assistito dai colleghi Maurizio Mascia ed Enrico Scopesi, risponderà ai famigliari nelle sedi opportune.
Secondo quanto riportato dalla stampa, le indagini si concentrano sul ruolo di Calissano in due società. Come la Autopark V maggio srl, finita con una liquidazione. E su una decina di bonifici che nel 2019 sono partiti da un conto intestato all’attore, destinati proprio al suo avvocato per spese e finanziamenti a questa società, per un totale di 70mila euro.